venerdì 8 dicembre 2017

Per la cronaca: il tallio.

In questi giorni, sulle cronache nazionali si legge dell'arresto di un giovane, accusato di aver avvelenato i nonni e la zia con il solfato di tallio, una sostanza usata un tempo per confezionare rodenticidi.

Sui giornali è riportato il profilo, un po' fuori dagli schemi, di questa persona; qualche ammiccamento ad Agatha Christie in "Un cavallo per la strega" e niente più. 

Mi aspettavo, francamente, un riferimento a un film del 1995, poco conosciuto in Italia, dal titolo: "Il manuale del giovane avvelenatore" (The young poisoner's handbook). 


La trama di questo film è imperniata sulla vita di Graham Young, appassionato di chimica fin da bambino (immancabile, nel film, la scatola del piccolo chimico e qualche collegamento a Zio Tungsteno nelle descrizioni di esperimenti e drogherie), trascurato dal padre e in conflitto con la matrigna. 


Graham, dopo l'ennesimo litigio con la donna, decise di avvelenarla usando sali di antimonio e di tallio. Con un po' di british black humor, il film evidenzia i sintomi dell'avvelenamento da tallio (danni al sistema nervoso periferico e centrale) e scherza (all'inglese!) sulla perdita dei capelli. Oltre alla matrigna, Graham uccise anche altre persone: dopo una prima condanna al manicomio criminale, terminò i suoi giorni in carcere, ucciso da un compagno di cella.

Oltre a Graham Young, un'altra serie di avvelenamenti col tallio fu realizzata da Martha Marek, la quale spedì all'altro mondo il marito, un parente, una sua pensionante e la di lei figlia di soli nove mesi. Il 6 dicembre 1938 la Marek fu ghigliottinata per i suoi orrendi crimini: Hitler, che da poco aveva annesso l'Austria al Reich, aveva appena reintrodotto la pena capitale.

Il tallio (Tl), elemento del gruppo del boro, ha Z=81. Fu scoperto da Crookes nei fanghi residui delle camere di piombo e deve al suo nome al colore verde germoglio (= thallos, in greco) di una riga caratteristica osservata sullo spettro.


Forma prevalentemente composti monovalenti: lo ione Tl+ è, negli organismi viventi, vicariante del catione potassio (e per questo esplica la sua azione tossica). Presenta molte caratteristiche simili a quelle dei metalli alcalini: si ossida facilmente all'aria, in acqua forma idrossido talloso, TlOH.

La sua chimica si spiega con la perdita dell'unico elettrone alloggiato in un orbitale p, mentre con più difficoltà perde i due elettroni negli orbitali s per dare il catione trivalente: dal 1927 fu introdotta da Sidgwick l'espressione "coppia inerte" per indicare questo fenomeno (e non tanto la sua spiegazione), dovuto agli orbitali d, agli orbitali f (contrazione lantanidica) e a effetti relativistici. [1] Altri autori chiamano in causa spiegazioni più complesse, giustificate sempre con effetti relativistici.

[1] A. F. Holleman; E. Wiberg, Inorganic Chemistry, San Diego, Academic Press, 2001, ISBN 0-12-352651-5.

Nessun commento:

Posta un commento