In questi giorni, le temperature in Val Belluna sembrano mettere fretta alla primavera, tanto che i noccioli e le betulle sono già in fiore - per la"gioia" delle mie allergie.
Ecco il fiore maschile del nocciolo, carico di polline:
Ed ecco il fiore femminile, più timido:
Già: maschi e femmine anche le piante, come scriveva Linneo nel Preludia sponsaliorum plantarum (osservazione che gli costò una condanna per libertinaggio, al tempo pronunciata dalla chiesa svedese: non puzzava troppo da prete, lui, che era discendente di una famiglia di pastori luterani).
Stamattina, la S'ciara era illuminata da una luce vivida e la neve appariva come una cascata di zucchero a velo sullo strudel di mele che ho mangiato ieri a pranzo, presso il Rifugio Col di Roanza.
Qui il paesaggio è quasi selvaggio, anche se di fatto siamo solo a una manciata di chilometri dal centro cittadino.
Ho notato anche un sentiero che parte dal parcheggio dietro il rifugio e porta al Settimo Alpini: da percorrere presto, come alternativa al lungo trekking dalla Caiada o al classico sentiero da Case Bortot.
Di sera, il cielo pareva minaccioso: eccolo, preso dal punto panoramico davanti alle Poste centrali di Belluno.
Confrontate questo scatto con un altro, come il seguente, sempre catturato dallo stesso punto il dieci febbraio.
Le luci della sera, in questi giorni, sono fantastiche e mi diletto ad abusare della fotocamera del cellulare (sono troppo pigro per tenere la Nikon a portata di mano).
Ecco il Monte Serva, col suo profilo caratteristico. Il rifugio dove ho mangiato ieri fornisce anche un buon punto di partenza per camminare fino in cima ad esso.
Ed ora guardate la seguente proposta di confronto:
Anche in questo mio vecchio scatto (sotto) vedete il profilo del Monte Serva (con la S'ciara a sinistra): sopra lo stesso profilo montuoso sembra essere stato dipinto anche da Giovanni Bellini (1433?-1516) nella sua Madonna con San Giovanni Battista, conservata alla National Gallery di Londra. Trovate il dettaglio guardando alla destra dll'osservatore, accanto alla testa della Madonna.
Almeno, a me piace pensare che Bellini abbia dipinto il Serva: d'altronde, da Venezia, in questo periodo, le montagne a nord si ammirano in tutto il loro splendore, anche grazie al particolare fenomeno noto come "stravedamento". Per inciso, si vedono assai nitidamente anche stando sull'Appennino emiliano.
A Zuanne Belin non è certamente servito salire a Cividàl di Belluno per trarre ispirazione: gli è bastato guardare verso Nord.
S'ciara e Serva sono anche al centro di questa foto, scattata da Mestre in una giornata di foschia, ormai quattro anni fa, in altri e lontani tempi che lascio cadere nel buio dei ricordi da dimenticare.