giovedì 12 dicembre 2024

12 + 12 = 24

La data di oggi mi fa pensare a Bach e a Das wohltemperierteklavier, opera in due libri, ciascuno dei quali contiene 12 preludi e fughe in tutte le tonalità maggiori e 12 preludi e fughe in tutte le tonalità minori, per un totale di 24 preludi e fughe per libro. Si tratta di 48 brani in tutto.

Il celebre primo preludio del primo libro ha ispirato a Gounod l'altrettanto celeberrima Ave Maria - e un pensiero mariano ci sta tutto, vista la ricorrenza della Guadalupana.


La seconda fuga, sempre dal primo libro, è stata cantata da Mina in un gustoso duetto con il flauto di Severino Gazzelloni.


Molti altri brani sono stati trascritti per vari organici da diversi autori: ricordo con piacere le trascrizioni di Mozart, per archi, ma non credo di proporre un altro video. Intanto, composizioni analoghe sono state scritte da molti compositori, dai 24 preludi di Chopin a Ludus tonalis di Hindemith.


Le prime nevicate sulle montagne annunciano l'avvicinarsi del solstizio d'inverno, di Hanukkah, del Natale, del sole invitto o di quale altra festa vi aggradi. Intanto in tv cominciano le pubblicità con renne, babbi natale, famigliole felici e quant'altro. Mi arrivano inviti a concerti e a vedere presepi, ai quali non rispondo - se non un grazie collettivo, hic et nunc - e non corrispondo. 

Natale è per me sempre una ricorrenza triste, come per me sono tristi i mesi di dicembre e di luglio di ogni anno. Vorrei che diventassero giorni utili per rivedere gli amici lontani e invece sono lunghi momenti vuoti che la solita ipocrisia moralista borghese di stampo un po' cattolicheggiante vorrebbe riempire di famiglia, di auguri, di bei gesti di facciata, di bambinelli, di zampogne e di tanta altra zavorra indigeribile - come i cenoni vari - alla quale voglio poter rinunciare. 

Libri: quelli mi aspettano, per fortuna. Tanti da leggere e un paio da finir di scrivere. E il cellulare? Lo guarderò un paio di volte al dì. Non di più. Non mandatemi auguri, non risponderò. Troviamoci per un'ombra, se vi va: un brulé o una cioccolata e due chiacchiere in compagnia. Ma "a te e famiglia" ... me e ve lo risparmio volentieri. 

E intanto il capodanno segnerà l'inizio della fine di un incubo: nel 2025 compirò infatti la bellezza di 46 anni, in cui tuttavia non ho realizzato nessuno dei miei progetti e mi sono logorato per non realizzare quelli che altri avevano deciso per me. Al di là degli astrologi che profetizzano l'anno del cambiamento, io non credo che cambierà poi molto per me e se qualcosa cambierà sarà sicuramente in peggio. Forse tornerò a credere in qualcosa o in qualcuno solo il giorno in cui diventerò farmacista in qualche ospedale missionario. Forse.

1 commento:

  1. Mina è strepitosa a dir poco...
    A parte questo, io faccio il tifo perchè tu possa diventare farmacista in qualche ospedale missionario. Ciao!

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