domenica 28 luglio 2019

XXV Aprile

Ho letto e colto tanto odio,
oggi, celato tra le righe
di articoli e pensieri sparsi;
vecchi rancori e nuovi
emergevano tra le pieghe
di eleganti vestiti
troppo stretti e demodé.
Ascoltavo per sentire
il ruggito di un leone vittorioso
e a stento ho percepito
il gatto miagolare per la fame
sul davanzale della finestra chiusa.
Il silenzio della notte
porterà consolazione?
Un altro giorno
porterà nuova luce?
Un altro anno
un po' di saggezza?
Nell'attesa di una risposta crescano
la fede, la speranza e l'amore.
Questo mi basta e rasserena.

sabato 27 luglio 2019

Pensierini sparsi...


Un giorno come un altro, di questa estate breve, lo dedico a riflettere ancora una volta su un aforisma attribuito a Rita Levi Montalcini (1909-2012), premio Nobel per la Medicina nel 1986.

"Qualunque decisione tu abbia preso per il tuo futuro,
sei autorizzato, e direi incoraggiato, 
a sottoporla ad un continuo esame, 
pronto a cambiarla se non risponde più ai tuoi desideri".

Mi piacerebbe conoscere in quale occasione Ella abbia pronunciato queste sagge parole, nelle quali riconosco una decisione importante che ho operato anni fa, dopo aver ponderato a lungo.

Quando ho realizzato che musica e religione non rispondevano più ai miei desideri, ho cambiato strada, non senza esitazione e non senza resistenze e biasimo altrui, indirizzandomi verso gli studi scientifici che mi erano stati proibiti, in altri e lontani tempi, dalla dabbenaggine di alcune persone che si arrogavano il diritto di giudicare con troppa facilità noi, giovani di allora, e di decidere se fossimo idonei a intraprendere una strada piuttosto che un'altra, calpestando la nostra fragilità (post)adolescenziale e il nostro futuro.

Oggi mi trovo a dolermi assai di aver incontrato quelle persone nella mia vita e mi rallegro di aver imparato a non essere come loro, specie per la professione che svolgo. Mai, entrando in classe, dovrò esprimere una valutazione che risuoni come un giudizio di condanna; mai nessun mio voto, negativo o positivo, dovrà umiliare o illudere un ragazzo a tal punto da farlo desistere di intraprendere la strada che desidera per la sua vita; mai nessuna parola da me pronunciata dovrà distruggere i sogni e le aspirazioni di coloro con i quali condivido il presente. 

Qualunque decisione essi prendano, ritengo di avere il dovere di incoraggiarli a essere loro stessi severi giudici delle loro scelte e a difenderli dalla tentazione di non cambiare strada se essa non conduce alla meta desiderata e a una vita piena e ricca di soddisfazioni personali, prima ancora che economiche e lavorative. Ma fugga lontano da me la presunzione di decidere per gli altri, come altri hanno deciso per me in momenti cruciali - e la fatica per tornare sui miei passi poi è stata tanta.

Basta musica! Basta religione! Purtroppo, basta anche con una certa chimica militante e di questo me ne dispiaccio. Gioisco del mio presente, del mio lavoro, dell'amore che nutro per la Natura e per lo studio di essa e spero solo di riuscire a trasferire a chi mi segue anche solo una favilla del fuoco che mi anima in questo.
mc

martedì 23 luglio 2019

Arsenico, di corte in corte...

Dici arsenico e subito qualcuno ti risponde: e vecchi merletti, titolo di una commedia di Kesselring da cui Frank Capra trasse una versione per il grande schermo nel lontano 1944.

Il potere venefico di certi composti dell'elemento 33 è noto da secoli, fin da quando Alberto Magno lo descrisse nel suo trattato De mineralibus: in particolare, è il triossido di diarsenico, o anidride arseniosa, a costituire il composto d'elezione per eliminare persone scomode, specie di alto rango.

Sembra che i Borgia usassero cospargere con l'anidride arseniosa le viscere di animali (capra, maiale) per raccogliere i liquidi che trasudavano e lasciarli essiccare al sole al fine di ottenere una polvere bianca, detta cantarella, facilmente solubile nel vino da servire in tavola.

Per restare alla corte pontificia, nido di intrighi e di complotti, leggiamo quanto scrive Joe Schwarcz  alla pagina 156 di "Come si sbriciola un biscotto?" (ed. Longanesi) sull'omicidio (presunto) di Clemente VII.

L'assassino mescolò ossido di arsenico alla cera usata per produrre una candela che il papa avrebbe portato in processione, e i fumi avvelenarono mortalmente il papa. 

L'autore di questo omicidio fu ancora più abile di quanto si potrebbe pensare. La cera che brucia fornisce l'idrogeno necessario per trasformare l'ossido di arsenico in una forma gassosa di arsenico, nota come arsina. Questa può uccidere per inalazione più efficacemente di quanto non faccia l'arsenico per ingestione.

Anche nei bassifondi romani non andava meglio. Qualcuno forse ricorderà il processo a Teofania d'Adamo per l'omicidio del marito a Palermo (1633), realizzato con l'arsenico; e alla figlia Giulia Toffana, cortigiana di Filippo IV e organizzatrice del commercio dell'acqua di Napoli, micidiale soluzione ottenuta bollendo anidride arseniosa, sali di piombo e di antimonio e poi filtrando il tutto. Un liquido trasparente, inodore, insapore, da versare nelle pietanze, permise a decine di mogli infelici di raggiungere velocemente lo status di vedova, finché una potenziale vittima non sopravvisse e denunciò il commercio all'autorità. Per Giulia e per sua figlia Girolama Spera fu impossibile evitare il patibolo a Campo dei Fiori (1659).


Tra il 1670 e il 1680, la moda dei venefici conquistò Parigi e passò alla storia come lo scandalo dei veleni. Un nobiluomo, nel testamento, accusò la sua amante, una dama di corte di aver ucciso marito, padre e fratelli al fine di ereditarne le sostanze. Nel 1676 ella fu condannata a morte. 

L'anno successivo emerse un commercio di veleni, sempre destinato a mogli aspiranti vedove, che giunse a interessare una favorita del Re Sole. La cosa fu subito messa a tacere e accusati e accusatori uscirono di scena (per entrare in carcere o in convento).

Tornando a Roma, Clemente XIV passò alla storia per aver firmato il decreto Dominus ac Redemptor che soppresse la compagnia di Gesù (1773). L'anno dopo, egli morì in circostanze misteriose e subito scattò il sospetto di un avvelenamento, condotto con il metodo della camicia all'italiana - ossia con la biancheria intrisa di un preparato arsenicale assorbito per via cutanea. L'archiatra pontificio decretò essere invece lo scorbuto la vera causa della morte del pontefice, anche se qualche sospetto sui gesuiti è rimasto ed è giunto ai giorni nostri.

Infine, l'arsenico è il veleno di Madame Bovary e qualche derivato organico dell'arsenico si è tentato di usarlo anche durante la Grande Guerra. Nell'armadio degli avvelenatori moderni c'è ben altro da adoperare e nei laboratori ci sono metodi sensibili per rilevare tracce di qualsiasi sostanza.

Arsenico, veleno dei principi e principe dei veleni, dunque. E' interessante che il metodo analitico per rilevare tracce di As sfrutta la possibilità di ottenere AsH3. Con il vecchio metodo di Marsh ciò era realizzato immettendo il campione da saggiare in acido solforico e zinco: l'idrogeno nascente riduceva l'eventuale As presente ad arsina che si liberava come gas. Per combustione dell'arsina, si ottiene un deposito di uno "specchio" di As elementare su un coccio freddo messo sopra la fiamma. 



Oggi, per evidenziare As come arsina si tratta il campione con il sodio boro idruro.


sabato 20 luglio 2019

Per leggere l'intestino...


Il video sopra tenta di raccontare la digestione, fantasticando un viaggio attraverso bocca, esofago, stomaco e intestino. Quest'ultima parte del tratto digerente è la più lunga, divisa in intestino tenue e intestino crasso - dal diametro maggiore. Le differenze non si limitano alle dimensioni: cambiano le funzioni e cambia la struttura microscopica.


Il tenue si divide in tre parti:
  • duodeno, ove si completa la demolizione degli alimenti ad opera di bile, succo pancreatico e succo enterico. Al microscopio presenta le caratteristiche ghiandole di Brunner, assenti nei tratti successivi;
  • digiuno, con i caratteristici villi per l'assorbimento dei nutrienti, condotti al fegato attraverso la vena porta;
  • ileo, ove avviene l'assorbimento della vitamina B12 grazie a specifici recettori.


Il crasso comprende: 
  • il cieco, con la valvola ileo-cecale e l'appendice; 
  • il colon (ascendente, traverso, discendente, sigma);
  • il retto e l'ano.
Già da prima questa sommaria descrizione, si evince che l'intestino è un «sistema» molto più complicato di quanto si sia portati a credere. Usualmente lo si descrive come un organo marginale, deputato alla trasformazione e all'assimilazione del cibo introdotto con l'alimentazione. Di esso ci si accorge solo quando qualcosa non va, perché è pigro o irritabile oppure contrae qualche virus che costringe a mettersi a letto o a trascorrere interminabili momenti alla toilette. 

Come invece spiega il professor Antonio Moschetta, autore di L'intestino in testa, la sua struttura, le sue caratteristiche e le sue funzioni lo rendono paragonabile a un vero e proprio "secondo cervello", ricco di neuroni che inviano e ricevono segnali in una fitta e complessa rete che comunica con quelli cerebrali. Tali neuroni costituiscono il sistema nervoso enterico, la cui estensione è seconda solo al sistema nervoso centrale. 

Le cellule enterocromaffini producono il 90% della serotonina corporea: è per questo che la sua attività ha effetti non solo sulle funzioni digestive, ma persino sull'umore, sulle emozioni e sul comportamento degli individui. 

L'intestino, inoltre, nelle opportune condizioni fisico-chimiche, non smette mai di rigenerarsi: favorire questa sua capacità, con una corretta alimentazione e un adeguato stile di vita, è la prima strategia da adottare per prevenire innumerevoli patologie, anche gravi. Ricordiamoci che l'ultimo tratto dell'intestino è notoriamente sede di neoplasie molto serie e diffuse. 

A questo scopo, dunque, L'intestino in testa è un testo che vuol fornire non solo un'approfondita analisi dei motivi per cui il nostro intestino si può ammalare ma anche preziose indicazioni sul modo in cui, giorno dopo giorno, ciascuno di noi può cambiare le proprie abitudini e contribuire a mantenere efficiente un organo così importante per il nostro benessere generale. 

Morale della favola: l’intestino è un organo estremamente sensibile. Se lo trattiamo bene, lui ci ringrazia e ci ripaga facendoci del bene, facendoci sentire bene e facendoci stare bene. 

Nel lume dell'intestino crasso vive la flora batterica - che non comprende solo batteri, ma anche altre specie di microorganismi, quali miceti e protozoi, che nell'insieme costituiscono il microbiota intestinale. Alcuni microrganismi producono vitamine; altri, per errori alimentari, sono responsabili di processi fermentativi (da zuccheri ad acidi organici) o di processi putrefattivi (decarbossilazione degli amminoacidi ad ammine) che portano alla formazione di gas e di composti volatili dall'odore sgradevole. Alcuni batteri producono anche metano e composti infiammabili presenti nelle emissioni gassose.


L’intestino "allena" circa i due terzi del nostro sistema immunitario. Nell'ileo hanno sede le placche di Peyer, strutture linfatiche di forma ovoidale o circolare, inserite nella sottomucosa e ricche di linfociti. Sono attive dalla quindicesima settimana e raggiungono il massimo sviluppo nella pubertà.

Secondo recenti studi, le allergie, così come la massa corporea e il già menzionato mondo emotivo di ognuno di noi, sono intimamente collegati a questo tubo contorto che sta al centro dell'addome.

Ce lo racconta in un altro libro la giovane ricercatrice Giulia Enders: il titolo della sua opera è L'intestino felice. Qui, ella ci spiega con un linguaggio accessibile, spiritoso e piacevole quel che ha da offrirci la ricerca medica e come ci può aiutare a migliorare la nostra vita quotidiana, cominciando dalla posizione corretta da assumere durante la defecazione per risalire fino a cosa dobbiamo mettere nel piatto. Da leggere.

lunedì 15 luglio 2019

Giocando come un bambino...

Ho deciso finalmente di riparare il mio primo microscopio, poco più di un giocattolo che mi è stato regalato nel lontano 1987 e che ho conservato fino ad oggi.
Ho smontato l'oculare e ho ripulito le lenti; lo stesso volevo fare con gli obiettivi ma non ci sono riuscito e dei tre funziona solo quello con l'ingrandimento minore.


Mi sono accontentato comunque e ho tentato di osservare alcuni vetrini di cui dispongo e che vi ho mostrato in altro post, ingranditi con un successivo strumento regalatomi qualche anno dopo. Ecco allora per cominciare le ramificazioni della fibrina.


Un tentativo di ingrandire gli alveoli polmonari.


Il midollo osseo rosso.


Il tessuto adiposo attaccato alla parete esterna di un frammento di duodeno.


Il tessuto del fegato.


Il tessuto renale (in basso a sx la parte corticale, in alto a dx la parte midollare).


Per concludere, preciso che le foto sono state realizzate con il cellulare!

domenica 7 luglio 2019

LA PERSONALE DI ALICE TOSETTO

Si è conclusa oggi la rassegna Paesi aperti a Cadola e con essa la mostra dei disegni di Alice Tosetto, allestita presso la sala consiliare del Municipio.


Ecco l'artista accanto a due sue opere. Nata a Gorgo al Monticano (TV), Alice si laurea in Chimica industriale a Venezia per entrare nel mondo dell'industria dedicandosi in particolare al riciclaggio dei rifiuti. Si trasferisce a Longarone in quanto ha trovato impiego presso un'importante azienda del settore.


La passione per il disegno accompagna Alice da lungo tempo e il disegno è spesso e volentieri un modo per rendere omaggio agli amici nei momenti importanti della vita: la laurea, il matrimonio, i bambini…


Non c'è che dire: la "mano" è bella e i temi sono delicati (forse perché ha evitato di esporre le immagini realizzate per certi papiri di laurea…).


Oltre alla casa, al lavoro, a tanti nuovi amici e alla possibilità di organizzare la sua prima personale, a Belluno Alice ha trovato anche l'amore della sua vita che ha immortalato in un bacio destinato a diventare famoso quanto quello di Hayez.


… se son fiori ...

giovedì 4 luglio 2019

Un weekend di appuntamenti culturali...

Per me si annuncia un weekend ricco di eventi a cui partecipare. Sabato sera, alle 18, presso lo Spazio Piteco di Ponte nelle Alpi assisterò all'ultimo incontro del ciclo di conferenze sulla neuroestetica organizzato da Renzo Barbazza.


Accanto a Renzo sarà presente Carolina Mazzetti, dell'Accademia Il Marzocco di Firenze. La stessa dott.ssa Mazzetti inaugurerà, domenica 7 luglio alle ore 11, la mostra Cromaritmi, allestita presso la galleria Rizet ad Arsié.


Qualche scorcio della mostra lo vedete nelle foto seguenti.


Ecco l'autore (Renzo Barbazza), il gallerista (Diego Rizzo) e il Deus ex machina (io).


Infine, un dettaglio: la rappresentazione cromaritmica del gene dell'insulina umana, del RNA corrispondente e della catena proteica: questa rappresentazione, qui accostata al tema dell'embrione con il suo DNA, è stata oggetto di una lezione tenuta da Renzo e da me il 28 gennaio scorso all'UAA di Belluno.


Qualcuno mi farà notare che sabato ci sono anche un po' di concerti da andare a sentire: in Cattedrale a Belluno, nella Chiesa di Santo Stefano, in Alpago (con Bepi De Marzi). Li lascio ai musicofili; come è noto, di musica non mi interesso più e colgo l'occasione per ribadirlo ancora una volta, visto che continuano ad arrivarmi messaggi ed email che mi urtano e non poco. 

Buon weekend!

martedì 2 luglio 2019

Un sommario delle lezioni

Ecco di seguito i titoli delle varie presentazioni offerte nel corso della mia attività di divulgatore, svolta in particolare (ma non in modo esclusivo) presso l'Università degli Adulti - Anziani di Belluno, guidata dalla Prof.ssa Lidia Rui.

Da notare come i primi anni i contenuti fossero maggiormente incentrati su argomenti della chimica industriale (organica e inorganica) e negli ultimi invece tocchino preferenzialmente qualche aspetto della chimica biologica.

Ciascuna lezione è presentata con un *.ppt ed è riassunta in un breve testo fotocopiato e distribuito ai presenti. Alcuni di questi testi sono stati riprodotti anche nel presente blog, mentre altri sono stati raccolti nel volumetto Uno sguardo sulla Catalisi, pubblicato nel 2017 (QUI).

Anno 2014
  • Introduzione al corso: il perché della divulgazione.
  • Gli elementi della chimica.
  • I metalli e la storia dell'Uomo
  • Le miniere dell'Agordino
  • Argento, piombo e zinco
  • Cobalto, Coltan, Congo
  • L'azoto, l'ammoniaca e i concimi
  • Lo zolfo e l'acido solforico 
  • Il cloro e gli aggressivi chimici
  • Il fosforo e i fiammiferi
  • Dal catrame di carbone alla nascita dell'industria chimica
  • A. Borodin, tra chimica e musica
Anno 2015
  • Storia di un atomo di carbonio (da P. Levi)
  • Idrogeno e idrogenazioni
  • Palladio e catalisi
  • Seveso e Manfredonia
  • Bhopal
  • Chimica ed etica: qualche idea
Anno 2016
  • Chimica e letteratura
  • L'azoto di C. E. Gadda
  • Il metano nella Ravenna di M. Antonioni
  • La canzone del polistirene - di R. Queneau, trad. I. Calvino
  • Breve storia del profumo
Anno 2017
  • Volti e personaggi della Chimica: J. Priestley, A. L. Lavoisier, J. Dalton
  • J. J. Gay Lussac
  • J. Liebig e F. Wohler
  • P. Sabatier
  • G. Natta, C. Botteghi, G. Olah
Anno 2018
  • Il dolce glucosio
  • Catabolismo del glucosio
  • Insulina e glicemia
  • Dolcificanti artificiali
  • La gioia dei nostri bei colli: la fermentazione alcolica
Anno 2019
  • La tavola periodica compie 150 anni
  • La scoperta del DNA
  • Orientarsi nella cellula eucariote
  • Gli ormoni surrenalici e la loro chimica
  • La vitamina B12