Lo stagno
(simbolo Sn) è uno dei metalli noti fin dall'antichità. Si trova in natura come
cassiterite (ossido di stagno) o come stannite (solfuro).
I romani lo
importavano dalla Cornovaglia e lo usavano per fabbricare il bronzo - in lega
con il rame. In realtà, più correttamente, dovremmo parlare di bronzi, al
plurale: la percentuale dei due metalli nella lega è diversa a seconda dell'uso
che se ne fa - per statue o per cannoni, per campane, etc.
Altra lega che
contiene stagno è quella usata dai saldatori - con il piombo.
Noto ai cultori
del vintage è pure il peltro, una lega dove lo stagno rientra in percentuale
maggioritaria (70%), accanto ad altri metalli (antimonio, rame, etc). Un tempo,
il peltro era usato per fabbricare stoviglie e recipienti: vasi da farmacista,
splendidi boccali da birra, qualche piccola bomboniera, etc.
Di stagno sono
fatte pure le canne d'organo e forse erano fatti anche i bottoni delle uniformi
dell'esercito napoleonico, stando alle notizie riportate in un certo libro intitolato
I bottoni di Napoleone.
Il gelo
invernale muta la struttura cristallina dello stagno, che passa da una forma
compatta a una pulverulenta (termini poco scientifici, ma rendono l'idea e
questo per evitare concetti come allotropia
e via discorrendo): il fenomeno è noto come peste dello stagno, e preoccupava
gli organari di un tempo.
Preoccupò meno
gli ufficiali di Napoleone, impegnati nella campagna di Russia: sembra che i
bottoni delle uniformi dei soldati, nel rigido inverno russo, fossero divenuti
fragili e incapaci di chiudere le divise, esponendo così i soldati, denutriti
ed esausti, al freddo...
Chiesa arcipretale di Cadola (BL), altare del Sacro Cuore. |
Il solfuro stannico è noto come oro musivo ed è usato nel mosaico.
Il tetracloruro
di stagno, è noto come liquore fumante di Libavio. L'acilazione di
Friedel-Crafts su un anello tiofenico adotta il tetracloruro di stagno (SnCl4)
come catalizzatore acido di Lewis.
A sinistra: il pallone contiene il 2-etil-tiofene, il solvente e il tetracloruro di stagno; a destra, osservate l'aspetto della miscela di reazione dopo l'aggiunta del cloruro di proponile. |
Tra i derivati organici dello stagno menziono subito il Fentin, commerciato come fungicida.
Composti dello
stagno sono stati utilizzati da Stille per perfezionare una reazione di
coupling, catalizzata da complessi di palladio, volta alla formazione di legami
C-C.
Lo stagno è
usato altresì come agente riducente: per riduzione dello ione nitrito con Sn,
Lossen ottenne l'idrossilammina. I nitroderivati
aromatici sono ridotti alle aniline corrispondenti per reazione con cloruro
stannoso (SnCl2).
Quest'ultimo composto è stato da me utilizzato, con somma gioia, per preparare un complesso contenente un legame Ru-Sn. Lo vedete in soluzione nella foto scattata dall'amico Thomas - che ringrazio - e vedete me particolarmente felice per il piccolo risultato conseguito.
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