mercoledì 31 maggio 2023

Fine maggio...

Presso il cancello di casa, proprio il 31 maggio di vent'anni fa, veniva benedetta un'edicola votiva, dedicata alla Madonna: era l'ultimo giorno del mese mariano, festa della Visitazione (l'incontro di Maria con Elisabetta) e giorno in cui, in Rwanda, fu consacrato anche il santuario di Kibeho.

QUI raccontai qualcosa in merito - che ho ripreso in un capitolo del mio ultimo libro, Incoscienze Naturali (link a fianco).

Per concludere l'appunto mariano, vi propongo l'ascolto dell'antifona Salve Regina musicata da Johann Michael Haydn (1737-1806), fratello del più celebre Franz Joseph e collega dei Mozart a Salisburgo.

Dopo questo ammiccamento al passato, tra religione e musica, torno al mio presente. Ora sono a Firenze: evito la solita rassegna di cupole, campanili, torri e manufatti artistici, e chiudo il post con una foto del ponte sul Piave, scattata i giorni scorsi. Domani mattina lo rivedrò dal vivo. 

venerdì 26 maggio 2023

Buon fine settimana!

Ancora una rassegna di foto di natura - maggio è il mese dei fiori: rose, aquilegie, campanule, digitale...







... per augurarvi un fine settimana bello come lo desiderate. Io sto aspettando la pioggia, per le piantine dell'orto!

domenica 21 maggio 2023

Ancora fiori...

Continuo la linea tracciata con il post precedente e pubblico ancora fiori, fiori e fiori... e pensare che alla famigerata visita dei tre giorni chiedevano nel test psicoattitudinale "ti piacciono i fiori" (e io ho risposto: si, ovviamente), collegando la risposta a un presunto orientamento sessuale, sulla base di un ritrovato delle scienze della mente (perversa...) a stelle e strisce risalente agli Anni Cinquanta. E qua vorrei aprire una polemica, ma me ne guardo dal farlo. Godiamo la natura, che è meglio!






Un caro saluto e buona domenica, sperando che arrivi il sole e le ciliegie maturino!

venerdì 19 maggio 2023

Naturalmente, buon fine settimana!

 Ieri, le bioluminescenze. Oggi, qualche scatto dal giardino con gli iris, il gingko, i mughetti e le rose.






Un caffé mi aspetta, con qualche giorno di relax, dopo aver lavorato finora a completare la burocrazia di fine anno scolastico. Mi sembra di vedere i fiori danzare: ma non riconosco la musica... forse Delibes? Oppure Tchaikovskij? Di certo non si tratta dei Fiori musicali di Frescobaldi...


Buon fine settimana!

giovedì 18 maggio 2023

Bioluminescenze...

Bioluminescenza: un fenomeno affascinante, di cui accennai qualche cosa QUI che ripresi nel mio penultimo lavoro, Vita e morte nell'invisibile.

A questo tema di ricerca così vasto e misterioso ha dedicato un bellissimo documentario David Attenborough, il decano dei divulgatori delle Scienze Naturali che da poco ha compiuto 97 anni. 

Lo splendido lavoro è stato trasmesso ieri sera in televisione e l'ho seguito con vivo interesse, come potete capire dalle foto che ho scattato e che ripropongo di seguito, accorpando le varie tipologie di viventi che manifestano la capacità di emettere luce.

FUNGHI





BATTERI

MIRIAPODI



ANELLIDI


ALGHE UNICELLULARI



LARVE DI MOSCERINO


COLEOTTERI

Tra i coleotteri, varie specie di lampiridi sono capaci di emettere luce durante i riti del corteggiamento, a inizio estate. Il video mostra la femmina di una specie di lucciola che imita i richiami sessuali di un'altra specie per attirare i maschi e divorarli. Ricordo che la cosa mi fu illustrata doviziosamente durante una conversazione da un grande esperto italiano di coleotteri, il dottor Enzo Gatti.

Oltre a questi animali terrestri, quasi delle eccezioni se consideriamo la totalità dei viventi che popolano le terre emerse, Attenborough ricordava anche le numerose specie che popolano gli abissi oceanici, dove la bioluminescenza più che un'eccezione (come sulla terraferma) sembra essere la regola. E qui mi fermo, in attesa di leggere ancora informazioni su uno dei temi che personalmente trovo più affascinanti tra quelli delle Scienze della Vita.

lunedì 15 maggio 2023

Tra l'Arno e l'Acheronte...

Ho trovato nel web e condivido questo celeberrimo passo dantesco, completato da un'illustrazione di Gustav Doré. Chi ha frequentato il liceo, certamente lo avrà studiato! 

Ogni tanto è bello, a mio avviso, rileggere i versi dell'Alighieri senza l'affanno dell'interrogazione - con la parafrasi e l'apparato critico da memorizzare - per tornare alle fonti della nostra lingua.

Scrivo questo dopo aver visto un bel video del regista Luigi Maria Perotti, trasmesso sui canali culturali della televisione di stato.

Chissà se anche il Sommo Poeta, da giovane, avrà giocato al tradizionale calcio fiorentino, attività ludica propedeutica alle arti militari...


Mentre Caron dimonio, in pié su na barcaza (così suonerebbero i versi dal volgare fiorentino al dialetto bellunese, secondo l'opera del traduttore Pellegrini), traghetta le anime oltre l'Acheronte, io imiterei volentieri Manzoni (tra una settimana ne ricorderemo i 150 della morte) e andrei a sciaquar i panni in Arno... credo mi farebbe bene cambiar aria per qualche giorno.


Che dire? Non ci penso nemmeno, per ora: voglio godere fino in fondo le ultime settimane di scuola, che poi - ne sono sicuro - i figlioli quest'estate mi mancheranno assai. Specie quelli che a settembre non vedrò più perché - mi auguro - si saranno tutti diplomati. Altrimenti: "Guai a voi, anime prave...!"

domenica 14 maggio 2023

Domenica 14 maggio

Oggi, 14 maggio, sotto la pioggia si festeggiano cresime e prime comunioni, a Feltre si celebrano i patroni Vittore e Corona, a Udine la sfilata degli alpini.

Qui invece voglio ricordare l'anniversario della morte di Fanny Mendelssohn Bartholdy (1805-1847), nipote del filosofo Moses Mendelssohn e sorella del compositore Felix Mendelssohn Bartholdy (1809-1847).

Felix Mendelssoh, Napoli e il Vesuvio, acquerello.

Il padre di Fanny e di Felix, Abrahm Mendelssohn, era un banchiere; sua sorella maggiore Dorothea (zia di Fanny e di Felix) aveva sposato in prime nozze un commerciante, Veit (da cui ebbe un figlio, Philipp, divenuto pittore), e in seconde nozze Friedrich August von Schlegel, il celebre filosofo e letterato nella cui casa si riuniva tutta la crema della cultura tedesca agli inizi del XIX secolo: il cognato Wilhelm, Tieck, Novalis, Schelling...

Abrahm incoraggiava l'attività musicale di Felix, per la quale anche la sorella Fanny mostrava talento. Ella tuttavia era spesso richiamata alla necessità di ricevere un'educazione conforme alla vita borghese e ai suoi futuri doveri di moglie e di madre. Fanny sposò il pittore William Hensel (insieme nel ritratto sottostante) ed ebbe un figlio, che chiamò Sebastian in onore di Bach. 

Durante le prove della Prima Notte di Valpurga, una cantata scritta da Felix, ebbe un ictus e morì pochi giorni dopo, a 42 anni. In sua memoria, Felix scrisse il Quartetto in Fa minore op. 80 (nel video sotto): ma il dolore era troppo grande ed egli sopravvisse all'amata sorella solo pochi mesi.

Rebecca Mendelssohn Bartholdy, sorella di Felix e di Fanny, sposò Dirichlet, un celebre matematico; anche Kurt Hensel, nipote di Fanny in quanto figlio di Sebastian, divenne un celebre matematico. 

Paul Mendelssohn, figlio secondogenito di Felix, eroe della Guerra Franco-Prussiana, si laureò in chimica con Bunsen e investì nella produzione di coloranti sintetici: fu tra i fondatori dell'AGFA, azienda nata per commerciare tinture all'anilina e poi divenuta celebre per la produzione di materiali fotografici.

Di famiglia illustre o meno, istruita o no, morire giovane è davvero un evento triste. A 42 anni, con la prole da crescere, lo è ancor di più. Anche a 44. 

domenica 7 maggio 2023

Fosfato e nuove domande

Il fosfato è essenziale per la vita. Recentemente, i ricercatori hanno scoperto una minuscola struttura all'interno delle cellule animali che agisce come un serbatoio di fosfato, aiutando a regolare i livelli del nutriente all'interno delle cellule e innescando processi che mantengono i tessuti quando scarseggiano. 

I ricercatori classificano la struttura come un nuovo tipo di organello. Gli organelli sono fondamentali nelle cellule eucariote, come il nucleo, i mitocondri e la membrana, che funzionano come organi in miniatura nel suo corpo.

"Questo è uno dei primi studi a trovare effettivamente l'accumulo di fosfato in una cellula animale", afferma Rebekka Wild, biologa strutturale presso l'agenzia di ricerca nazionale francese CNRS di Grenoble, che non era coinvolta nella ricerca. "È davvero eccitante."

Nelle piante, nei batteri e nei lieviti, il fosfato è importante per la crescita cellulare e aiuta le cellule a comunicare e generare energia. Sebbene sia noto per essere essenziale nei tessuti e nelle cellule animali, pochi studi hanno esplorato le sue funzioni specifiche. 

Charles Xu, un genetista della Rockefeller University di New York City, era curioso di sapere quale ruolo avesse il fosfato nella regolazione del rinnovamento dei tessuti nell'intestino del moscerino della frutta, un modello utile per studiare come le malattie colpiscono le cellule dell'intestino umano. "Questo non è molto noto, specialmente nelle cellule animali", dice Xu.

Xu e i suoi colleghi hanno alimentato i moscerini della frutta (Drosophila melanogaster) con acido fosfonoformico (PFA), che inibisce l'assorbimento del fosforo nelle cellule. Quando i ricercatori hanno colorato e ripreso le cellule dal rivestimento intestinale delle mosche, hanno notato che la mancanza di fosfato ha portato a un picco nel numero di cellule. Questa rapida moltiplicazione cellulare si è verificata anche quando Xu e i suoi colleghi hanno nutrito le mosche con cibo che conteneva il 10% in meno di fosfato rispetto ai livelli standard, indicando che il fosfato aveva effettivamente un impatto sul numero di cellule.

Per scoprire in che modo il fosfato stava avendo questo effetto, Xu e il suo team hanno studiato se i bassi livelli di fosfato influissero sull'espressione genica. Un gene che gli autori chiamano PXo è simile a un gene dei mammiferi che codifica per una proteina sensibile ai fosfati. Xu e colleghi hanno scoperto che l'espressione di PXo era più debole quando le cellule erano private del fosfato. Questa ridotta espressione genica ha anche spinto la divisione cellulare in overdrive. Tuttavia, la divisione cellulare è rallentata quando i ricercatori hanno modificato il gene per sovraesprimere la proteina PXo.

I ricercatori hanno etichettato la proteina PXo con un'etichetta fluorescente e hanno notato che era associata a una serie di strutture di forma ovale nelle cellule che non sembravano essere nessuno degli organelli conosciuti.

"Questi erano abbastanza visibili e ci siamo chiesti cosa fossero", dice Xu. Quando gli scienziati hanno esaminato più da vicino le strutture misteriose, hanno visto che avevano diversi strati di membrana e la proteina PXo trasportava fosfato attraverso di essi. Una volta all'interno degli organelli sconosciuti, il fosfato è stato convertito in fosfolipidi, i principali elementi costitutivi delle membrane cellulari.

Quando le cellule del moscerino sono state private del fosfato, gli organelli si sono rotti e hanno rilasciato i fosfolipidi immagazzinati in ogni cellula, indicando che funzionano come serbatoi, dice Xu. 

Questa rottura ha attivato il meccanismo cellulare noto come Cka, innescando un segnale di stress che ha aumentato la produzione di nuove cellule. Questo potrebbe essere un modo per il rivestimento intestinale di mantenere stabili i livelli di fosfato, perché l'aumento del numero di cellule può assorbire più nutrienti, dice Xu. "È vantaggioso per l'organismo rigenerare più di queste [cellule] sane", afferma.

Wild dice che i risultati gettano le basi per esplorare se ci sono simili organelli che immagazzinano fosfato in altri animali, compresi gli esseri umani. Aggiunge che potrebbe essere utile dare uno sguardo più approfondito alla struttura della proteina PXo, per svelare come trasporta il fosfato negli organelli. "Questo sarebbe molto interessante, soprattutto per le persone che provengono dal settore della biologia strutturale", afferma.

Xu afferma che un passo successivo potrebbe essere quello di indagare su come questi organelli che immagazzinano fosfati interagiscono con altri organelli e su come le loro dinamiche cambiano nel tempo. “Ha aperto la porta a molte altre domande”, dice.

La scoperta di un nuovo organello nelle cellule animali evidenzia anche quanto c'è ancora da imparare sulla fisiologia cellulare, aggiunge Xu. "La bellezza è lì, sta solo aspettando che la scopriamo", dice.

FONTI:

Articolo originale: Xu, C. et al. Natura https://doi.org/10.1038/s41586-023-06039-y (2023).

Recensione su Nature, di G. Conroy: https://www.nature.com/articles/d41586-023-01518-8

sabato 6 maggio 2023

Tentativi...

Ho dedicato tutta la giornata ad abbozzare un video sulle Dolomiti, montando fotografie (molte sono originali mie, tranne quelle storiche, ovviamente) e didascalie in lingua inglese

Dei luoghi rappresentati nelle foto ho scritto qualcosa qui, sul blog, e racconto ampiamente nel mio ultimo libro: Incoscienze naturali, che trovate qui a fianco.

Non sto là a spiegare il perché di questo lavoro - che a un certo punto si interrompe brutalmente, nella sua attuale incompiutezza: ma oltre a quanto vi propongo, dovrebbe stare una parte che ancora non esiste e dovrà essere girata appositamente. 

Spero vi piaccia, almeno la colonna sonora che ho scelto: l'Arabesque di Claude Debussy, autore che mi affascinava da giovanissimo, con le sue armonie sfuggenti. Anche lui, al pari di tutti gli altri compositori, è passato in secondo piano. 

Intanto, abbiamo visto l'incoronazione di Carlo III e certamente non possiamo non aver prestato alla qualità delle esecuzioni musicali, nel solco della grande tradizione corale britannica.

Quasi quasi mi converto e divento anglicano pure io. Buon fine settimana a tutti! Io ho davvero bisogno di ricaricare le batterie!

martedì 2 maggio 2023

Ramon y Cajal

Sapevate che il premio Nobel per la fisiologia Santiago Ramón y Cajal voleva diventare un artista da ragazzo, ma suo padre voleva che studiasse medicina? Alla fine ha messo a frutto le sue capacità artistiche nelle sue immagini dettagliate e belle dei sistemi nervosi che ha studiato.

Ramón y Cajal nacque il 1° maggio 1852 a Petilla de Aragón, in Spagna. Da ragazzo fu apprendista prima presso un barbiere e poi presso un calzolaio. 

Lui desiderava essere un artista: il suo talento per il disegno è evidente nelle sue opere pubblicate. Suo padre, tuttavia, che era professore di anatomia applicata all'Università di Saragozza, lo convinse a studiare medicina, cosa che fece, principalmente sotto la direzione di suo padre. In seguito realizzò dei disegni per un atlante di anatomia che suo padre stava preparando, ma che non fu mai pubblicato.

Nel 1873 conseguì la laurea in Medicina a Saragozza e prestò servizio, dopo un concorso, come medico dell'esercito. Partecipò a una spedizione a Cuba nel 1874-75, dove contrasse la malaria e la tubercolosi. Al suo ritorno divenne assistente della Scuola di Anatomia della Facoltà di Medicina di Saragozza (1875) e poi, su sua richiesta, direttore del Museo di Saragozza (1879). 

Nel 1877 ottenne la laurea in Medicina e Chirurgia a Madrid e nel 1883 fu nominato professore di Anatomia Descrittiva e Generale a Valencia. 

Nel 1879 sposò Dona Silveria Fananas Garcia: dal matrimonio nacquero quattro figlie e tre figli.

Nel 1880 cominciò a pubblicare svariati lavori di anatomia, istologia e patologia.

Nel 1887 fu nominato professore di Istologia e Anatomia patologica a Barcellona e nel 1892 fu nominato alla stessa cattedra a Madrid. 

Nel 1900 fu nominato direttore dell'«Instituto Nacional de Higiene» e delle «Investigaciones Biológicas».

In questi anni, Cajal pubblicò più di 100 articoli su riviste scientifiche francesi e spagnole, soprattutto sulla struttura fine del sistema nervoso, sul cervello e sul midollo spinale, includendo anche quella dei muscoli e di altri tessuti, e vari soggetti in campo della patologia generale.

Gli studi di Cajal sulla struttura della corteccia cerebrale furono in parte raggruppati e tradotti in tedesco da J. Bresler intorno al 1901.

Membro di diverse accademie e società scientifiche, egli ottenne moltissimi riconoscimenti e lauree honoris causa. Ha condiviso il Premio Nobel per il 1906 con Camillo Golgi per gli studi sulla struttura del sistema nervoso.

Morì a Madrid il 18 ottobre 1934.

Nel 1952 fu pubblicato un volume di 651 pagine «In honor of S. Ramón y Cajal on the centenary of his birth 1852 by members of a research group in neurophysiology» presso l'Istituto Caroline (Acta Physiol. Scand., Vol. 29 , Suppl 106).

FONTE: https://www.nobelprize.org/prizes/medicine/1906/cajal/biographical/

lunedì 1 maggio 2023

Buon mese di maggio!

Un caloroso buongiorno a tutti, anche se il meteo non è dei migliori! 

Cominciamo il bel mese di maggio con una gioiosa melodia che Mozart concepì dapprima come un lied per voce e pianoforte che poi riciclò come refrain del rondò nel suo ultimo concerto per pianoforte e orchestra K 595, scritto pochi mesi prima di morire.


Beh, io ormai preferisco il canto degli uccellini, al suono del quale mi sveglio presto, al mattino: e se il tempo (prima di andare al lavoro) e il meteo lo permettono, esco e mi godo i fiori che colorano i prati.

Ecco la magnolia, presso il cancello di casa.

E il rosmarino di mia mamma.

E le fragole? Peccato che non possa mangiarle - a meno che non voglia ricoprirmi di bolle rossastre.


Il glicine fa bella mostra di sé, sovrastando gli ultimi tulipani, in attesa delle rose.


E intanto, nello studio, un puffo ha ucciso una bella bambolina con l'amanita: la muscarina non perdona, come ho avuto modo di rileggere in questi giorni, preparando le ultime lezioni dell'anno scolastico su alcuni aspetti della fisiologia del sistema nervoso.