lunedì 4 gennaio 2016

Schiff, le sue basi e la sua aula

Le aldeidi (R-CHO) reagiscono con le ammine primarie (R'-NH2) per formare immine, eliminando una molecola d'acqua: la reazione fu scoperta da Ugo Schiff e le immine sono chiamate anche basi di Schiff.

Il gruppo funzionale caratteristico delle immine (gruppo imminico) contiene un legame doppio carbonio-azoto: C=N


Chi fu Ugo Schiff ?
Ugo Schiff (1834-1915), nato a Francoforte da una famiglia di origini ebraiche, fu allievo di Wohler. Fuggito dalla Germania perché perseguitato per le sue idee politiche, fu a Firenze. Contribuì a fondare il quotidiano socialista Avanti, nato nel 1894.

Come insegnante era ricordato per essere piuttosto "carogna", tanto che quando morì e giunse a Firenze il prof. Angelo Angeli a prenderne il posto, qualcuno esclamò: "E' davvero arrivato un Angelo".

Angeli, per inciso, è l’autore della Reazione di Angeli (per discriminare aldeidi da chetoni) e della Reazione di Angeli-Rimini (per riconoscere gli esteri e i derivati carbossilici in genere via formazione dell'acido idrossamico e complessazione con Fe III).

La reazione di Angeli-Rimini per il riconoscimento degli esteri.

La chimica delle basi di Schiff 
Mi sarebbe piaciuto approfondire alcuni aspetti della preparazione e della reattività delle basi di Schiff. 
Ad esempio, non capisco perché in molte preparative basti mescere ammina e aldeide (in un solvente opportuno, di solito etanolo) e quando mi è stata spiegata la teoria, al primo corso di Chimica Organica, è stata sottolineata l'importanza della catalisi acida ma non troppo, perché altrimenti salifica il nucleofilo. 
Il pH ottimale dovrebbe pertanto essere tra 4 e 5 e si raccomandava a noi studentelli alle prime armi di aggiungere il tampone acetico - che nelle preparative originali spesso non c'è. 


Composti di coordinazione

Trovo molto interessante il fatto che Schiff precipitasse le sue basi complessandole con sali di mercurio e di platino: chimica che non è rimasta per me solo una curiosità storica.
Al quarto anno, nel laboratorio di chimica degli elementi di transizione, ho potuto sintetizzare un complesso planare quadrato di nichel (II) con una di-immina:


Foto del Dr. Diego Zanette.
La di-immina (legante) è derivata dalla condensazione della pirrol-2-carbaldeide con 1,3-diamminopropano ed è aggiunta in soluzione, goccia a goccia, alla soluzione del precursore di Ni (II).

Foto del Dr. Diego Zanette.

Il precipitato che si forma, di colore arancione, è filtrato su gooch ed essiccato.

Foto del Dr. Diego Zanette.

Il colore dei complessi di Ni (II) con geometria planare quadrata varia dal giallo al rosso, al bruno.

L'aula Schiff a Firenze.
Nel riquadro sotto potete osservare una foto che mostra l'aula nella quale Ugo Schiff teneva le sue lezioni di chimica in via Gino Capponi a Firenze: egli stesso contribuì alla progettazione di questo ambiente particolare - di fatto la prima aula universitaria dedicata alla chimica realizzata nell'Italia post unitaria.
Aula Schiff, Firenze.
Sbirciamo idealmente nell'aula e osserviamo il bancone, sul quale lo scienziato eseguiva le dimostrazioni; la lavagna e la tavola periodica degli elementi.

Nei due medaglioni sono raffigurati Berzelius e Wohler: "ricordatevi che voi discendete da Berzelius, perché Berzelius ha insegnato la chimica a Wohler e il vecchio Wohler l'ha insegnata a me". Così ripeteva sovente ai suoi studenti il terribile professor Schiff.

Una scritta in greco, sul frontone, riprende un versetto del libro della Sapienza (11,20): panta metro kai arithmo kai stathmo (= [dispose] tutte le cose secondo misura, calcolo e peso).


Sovrasta la scena un crocifisso: nell'aula del socialista Schiff campeggia il simbolo della religione cristiana, che oggi laici, laicisti e mezzelune vorrebbero cancellare dalla vita pubblica. Non praevalebunt.

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