Idrogeno, Metalli, Chimica di Geoffrey Wilkinson è un volumetto edito da Montedison, nel 1986, che mi sono procurato qualche tempo fa.
G. Wilkinson ritratto da D. Cordes - per approfondire, leggete QUI. |
L'opera, divisa in tre parti, comprende un'intervista, condotta da Renato Ugo; il
testo di una conferenza di Wilkinson; un profilo biografico finale. Riporto una
bellissima riflessione sul rapporto tra chimica, altre scienze, cultura e
politica, secondo me ancora attuale, dopo trent'anni. Ne trascrivo un passaggio significativo, almeno per me.
[...] Uno dei problemi è che il consenso per la chimica è in
generale molto più basso di quello per la fisica nucleare o per l'astronomia.
In effetti, alcune scienze di base, come chimica, scienze della vita e alcuni
campi della fisica generalmente ottengono minori consensi di settori più
spettacolari, come i grandi acceleratori di particelle o la costruzione di
grandi telescopi. Questo perché le scienze di base sono generalmente piccole
scienze, si muovono con una serie di piccoli passi, senza aver bisogno di
grossi e costosi apparati.
La chimica può disporre di un bilancio molto limitato perché
è piccola, non ha bisogno come gli scienziati nucleari di enormi acceleratori
da centinaia di milioni di dollari. Purtroppo si mette sempre in relazione
l'importanza delle cose che vengono fatte con la dimensione finanziaria. E
questo non è corretto.
[...] Ma ogni governo dovrebbe rendersi conto che alcune
scienze sono di interesse più diretto per la popolazione e l'economia. Per
esempio, una ricerca di chimica organica può portare in tempi più brevi a nuovi
farmaci con beneficio diretto sulla popolazione, mentre investimenti nella
fisica delle alte energie o in astronomia non portano a benefici tangibili per
il vasto pubblico. Bisognerebbe quindi mettere certe aree scientifiche sullo
stesso piano delle attività culturali e valutare i finanziamenti di
conseguenza. Secondo me il numero di persone che può avere beneficio dal danaro
speso per l'astronomia o la fisica nucleare è molto piccolo, si può contare
sulle dita di una mano. Sono attività culturali a cui la popolazione non ha
veramente accesso.
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Completando
la lettura del testo, divorato tutto d'un fiato e ripreso più volte con piacere, ho avuto il piacere di
meditare una breve riflessione sull'importanza della Methanol Economy, già intuita
dal nostro, e della catalisi nella moderna chimica industriale.
Da
chimico, egli entrava nei dettagli delle caratteristiche dei catalizzatori e
citava come esempi composti di rodio e iridio, soffermandosi sull'importanza
del legame metallo-idruro, sui complessi fosfinici e su tante altre cose che
con simpatia hanno rievocato volti amici di Amici
(compagni di studi) e di docenti.
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