lunedì 24 febbraio 2020

E avanti col coronavirus...

In questi giorni, i media focalizzano la loro attenzione sul coronavirus. Non si sente quasi più parlare di clima, di global warming, di Greta, delle tensioni in Medio Oriente, del ragazzo incarcerato in Egitto, del referendum del 29 marzo. Pure il prete a messa invita a pregare per le persone infette, mentre il "papa" si preoccupa notoriamente di altri temi. 

Eccolo qua, il coronavirus al microscopio elettronico, in una foto che mi ha passato una collega - ma che si può trovare tranquillamente su wikipedia e altre fonti aperte.


Qualcuno potrebbe scambiare questi oggetti per cellule, sbagliando di grosso: colgo l'occasione per ricordare che i virus non sono esseri viventi ma invece sono materia vivente

Essi sono formati da un acido nucleico (DNA o RNA) conservato in un capside, una struttura proteica che protegge il materiale genetico e che permette al virus di aderire alle cellule ospiti.

Un virus non si nutre, non respira e non elimina sostanze di scarto, come fanno i viventi; egli si duplica invece sfruttando le strutture della cellula ospite, come mostra sotto un'animazione destinata ai fanciulli che trovo assai efficace per capire il principio di funzionamento di questi oggetti - alcuni dei quali così pericolosi per la nostra salute.


Anche il coronavirus contiene RNA e mi piace pensare che probabilmente Barillé - l'autore dell'animazione sopra riportata - lo avrebbe rappresentato più o meno così: 


Il coronavirus deve il suo nome al fatto che, osservando l'immagine ottenuta al microscopio elettronico, l'involucro esterno ricorda (vagamente) una corona. 


Certamente non si può ritenere essere il re dei virus e nemmeno l'imperatore: anzi, chiudo con un'ultima rappresentazione (fantasiosa) dei virus data da Barillé, che sembra una riedizione del celeberrimo "Quarto Stato" di Pellizza da Volpedo.


D'altronde, nel video, il capo-virus incitava gli altri all'attacco esclamando a più riprese:


PS: scusate il modo disimpegnato con cui ho trattato l'argomento, ma credo che da un lato sia necessario stemperare la paura, pur mantenendo alta l'attenzione per quanto sta accadendo. 

I media, che forse hanno come priorità il commercio dei prodotti editoriali, a mio modesto avviso, non stanno aiutando noi cittadini ad informarci e a prendere le preoccupazioni con la giusta misura, ma seminano tanto panico. 

Cerchiamo di "essere parte della soluzione e non del problema"(per citare la virologa Ilaria Capua che si è espressa recentemente a più riprese sul coronavirus, come ha fatto QUI) informandoci su fonti sicure, come i siti del Ministero della Salute, della Prefettura, del Comune (il sindaco è sempre il primo garante della salute dei suoi cittadini) e del professor Burioni, al quale potete accedere clikkando QUI.


Se non sapete cosa fare chiusi in casa, in questi giorni, leggete il libro "Virus e batteri" di Michele La Placa (ed. Il mulino). Troverete un sacco di informazioni interessanti, anche sul coronavirus che nel 2003 è stato responsabile della SARS (foto sopra). In quell'epidemia trovò la morte l'infettivologo italiano Carlo Urbani (1956-2003), poco più che quarantaseienne. Un documentario sulla sua opera di medico lo trovate QUI.

2 commenti:

  1. Direi che la descrizione è assolutamente completa. Tocchi alcuni argomenti fondamentali: la separazione tra materia vivente e la vita, la distinzione tra RNA e DNA, il parassitismo. Manca solo un dettaglio di poco conto. I cepi di coronavirus sono una marea. Se non ci fosse stata la novità del Covir-19, nessuno se ne sarebbe occupato. Infatti con la famiglia dei Rinovirus, è il virus del comune raffreddore. Con il caldo della primavera scompare e non si replica più che altrettanta facilità. Nessuno fa osservare che non sono segnalati casi nei bambini. Com'è che ciò non avviene? Davvero è possibile? E allora perché chiudere le scuole come i luoghi pubblici? (però i tribunali restano aperti e le udienze si fanno!!!)

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  2. Grazie, Renzo. Anche le fabbriche restano aperte e gli operai lavorano dentro gli stessi capannoni; anche i supermercati restano aperti e facciamo la spesa e la fila alle casse, gomito a gomito con gli altri clienti… ed esprimiamo tutto questo timore per Covid-19, mentre non ci preoccupiamo, ad esempio, del Mycobacterium o di altri agenti patogeni.

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