martedì 15 ottobre 2024

... e i capelli neri sono un soffio.

Quale antidoto al facile allegrismo (ben diverso dalla gioia nello Spirito) e al fracasso del uattanciù, suggerisco la lettura del libro del Qoèlet, una piccola (solo dodici capitoli) perla di tenebra nella luce della Bibbia.

Il testo - che ho letto per la prima volta intorno al 2000 in un'edizione letteraria curata da Einaudi, con l'introduzione di Doris Lessing, premio Nobel per la letteratura nel 2007 - ha dato al linguaggio comune qualche modo di dire (niente di nuovo sotto il sole... vanità di vanità... ricordate Branduardi, proposto come brano di apertura del post?) e agli inquisitori un versetto per giustificare la condanna di Galileo (I,4 - Terra in aeternum stat...). 

Immergiamoci nella bellezza di due passi: uno celeberrimo, dedicato al tempo per ogni cosa, con la sua anafora insistente; e l'altro dedicato a un giovane. Carpe diem...


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