sabato 17 maggio 2025

Sensazioni positive...

Si avvicina la fine della scuola, arriva il caldo e sbocciano i fiori in giardino, anche se soffocati da una foresta di erbacce.

Ecco gli iris e, sotto, la rosa.

Correndo verso la città, osservo maggiociondoli e robinie.

Finalmente, tra i rami degli alberi, spunta il profilo del campanile della cattedrale.

L'estate è prossima, ma le vacanze sono ancora ben lungi dall'arrivare. Scrivo questo post in una parentesi del lungo lavoro di ricopiatura degli appunti per il modulo che ho dedicato alla luce all'interno di un ciclo di lezioni di scienze fisiche, mentre ho ancora sotto il naso l'odore dell'olio essenziale di rosa, utilizzato ieri da un maestro profumiere nella composizione di una miscela per spiegare ai miei discenti come si prepari un profumo

In attesa di stimolare adeguatamente anche il gusto, dopo vista e olfatto, aggiungo un po' di soddisfazione per l'udito, proponendo un Notturno di Mendelssohn.


Di fronte a questo turbine di sensazioni positive, non faccio altro che augurarvi buona domenica. E state in campana, perché presto ci potrebbero essere liete notizie...

sabato 10 maggio 2025

La fumata bianca

In questi giorni, il mondo dell'informazione è stato monopolizzato dall'elezione del Papa. Gli occhi e le telecamere puntate sul comignolo della Sistina, in attesa della fumata, hanno inquadrato un nido di gabbiani.


La fumata è arrivata giovedì sera, 8 maggio, mentre a casa mia si preparava la cena in un'occasione speciale: il compleanno della mia adorata genitrice.


Quasi tutte le reti televisive maggiori erano in diretta da Piazza San Pietro, gremita di gente e di bandiere: i cardinali elettori provenivano da una settantina di paesi del mondo.


Dopo la fumata bianca, realizzata con la combustione di clorato di potassio, colofonia e lattosio, l'attesa è stata lunga. Si vociferava che fosse stato eletto un americano e qualcuno ha ricordato il meme generato dall'IA e passato sugli schermi qualche giorno prima, con Trump in mitria e bianche vesti.


Ci sarebbe mancato solo un Donaldo primo. Ecco, intanto dalla Loggia delle benedizioni si affaccia il cardinale protodiacono ad annunciare il nome dell'eletto.


Per la prima volta nella storia, un figlio spirituale di Sant'Agostino sale al soglio di Pietro. Sceglie il nome "Leone" e subito i giornalisti rispolverano il manuale di storia della quinta liceo per ricordare Leone XIII e la Rerum novarum, l'enciclica che segna la nascita della Dottrina sociale della Chiesa, pubblicata il 15 maggio 1891. 

Ma Leone XIII è anche il papa che ha scritto in tutto 86 encicliche, alcune delle quali contro la Massoneria e 14 sulla preghiera del Rosario: l'8 maggio è anche il giorno della Supplica alla Madonna di Pompei, come ricorderà il neoeletto nel suo discorso di saluto. 

Con Aeterni Patris (1879), egli rilanciò lo studio della filosofia di San Tommaso, indicandola quale modello da seguire. E proprio all'Angelicum il neo eletto si è laureato in diritto canonico.

E, infine, Leone XIII è il papa che - si narra - abbia contemplato la Chiesa tentata dal demonio per un secolo - quel secolo che Leone XIV forse dovrà chiudere.


Personalmente, non voglio escludere che la scelta del nome Leone attesti invece una continuità con il suo predecessore Papa Francesco, così come Frate Leone fu il più ligio continuatore del messaggio e della regola lasciati da San Francesco d'Assisi. Il santo aveva indirizzato al frate una speciale benedizione in un momento di difficoltà:

Il Signore ti benedica e ti custodisca, mostri a te il suo volto e abbia misericordia di te. Rivolga verso di te il suo sguardo e ti dia pace. Il Signore benedica te, frate Leone. 

Leone X fu il papa che scomunicò Lutero, monaco agostiniano (proprio come Leone XIV) che cinque secoli fa diede il via alla riforma protestante: che sia un segno dei tempi anche questo? Chi vivrà, vedrà.

Leone XII indisse il giubileo nel 1825, duecento anni fa: fu il primo del XIX secolo, in quanto quello del 1800 non fu celebrato perché Roma era occupata dalle truppe napoleoniche. Si trattò di un giubileo particolare, durante il quale furono proibiti divertimenti e spettacoli e si moltiplicarono invece le preghiere e i pii esercizi, unico diversivo dalle attività lavorative concesso alla popolazione. Se volete leggere qualche pasquinata su questo pontefice, clikkate QUI. A testimonianza dell'impopolarità che godette, basta ricordare il distico che gli fu dedicato alla morte: "Qui Della Genga giace, per sua e per nostra pace".


A Leone XIV auguro di cuore una sorte migliore. Subito dopo l'elezione, i commenti a caldo. Prima di tutto la classifica dei cardinali sconfitti, tra i quali i giornalisti hanno riportato anche i nomi di alcuni italiani. Ad oggi, l'ultimo papa italiano è il beato Giovanni Paolo I, originario dalla diocesi dove sono nato e cresciuto. Ecco il busto a lui dedicato nel Seminario dove egli studiò da prete (e dove io studiai vent'anni fa per conseguire il magistero in Scienze religiose).


Qualcuno ha subito ricordato anche le ombre sulla figura di Prevost, sulle quali glisso. Qualcun altro ne ha approfittato per cercare cinque minuti di pubblicità sui media. Poi: servizi sulla casa natale, a Chicago; sulla passione per il tennis e sulla fede calcistica per la Roma, che ha fatto gongolare - e non poco - un mio collega... 


... mentre per l'Inter, in campionato, è ormai fumata ner...azzurra!


Tuttavia, la notizia più curiosa, riguarda gli studi di matematica, disciplina nella quale Leone XIV si è laureato. Ovviamente qualcuno ha pure scherzato anche su questo...


Scherza coi fanti, ma lascia stare i santi - recitava un vecchio adagio. E i papi - aggiungerebbe qualcun altro. In fin dei conti, quello della Chiesa è un mondo dal quale sono lontano: e non basta un emozionante messaggio di Pace, disarmata e disarmante, come quello con cui si è presentato al mondo il 267esimo successore di Pietro, per farmi tornare, sapendo che non mi attende l'Amore del Buon Pastore ma il vuoto e vomitevole giuridismo dei suoi sottoposti, con i soliti pistolotti su famiglia, matrimonio e vita parrocchiale. Per la mia vita avrei desiderato altro; per la vita della Chiesa, non desidero altro che essa sia conforme ai desideri del suo Sposo e Signore. Ma intanto devo proteggere me stesso e l'unico modo è stare lontano.

venerdì 2 maggio 2025

Sperimentando col bergamotto...

Sto trascorrendo quest'ultimo ponte prima della conclusione dell'anno scolastico a casa. Ieri, primo maggio, ho sbrigato un po' di burocrazia e nel pomeriggio, dopo aver letto qualche pagina, mi sono dedicato a sperimentare... no, non in laboratorio, ma in cucina.

Ho dedicato pomeriggio e sera al bergamotto, Citrus x bergamia, un agrume originario della Calabria, noto per il suo olio essenziale usato soprattutto nella composizione di profumi.

Disponendo di pochi frutti, ho provato a preparare della marmellata: prima li ho lavati, quindi li ho sbucciati avendo cura di togliere la parte bianca (dal gusto molto amaro). Ho tagliato la polpa (500g) a pezzi, ho aggiunto acqua (due tazzine da caffé) e lo zucchero (350 g). Poi ho portato all'ebollizione, riscaldando gentilmente. 

Non ho usato pectina e la marmellata ha cominciato ad addensarsi dopo circa 40 minuti. L'ho raccolta in due vasetti, chiusi ermeticamente, che ho lasciato raffreddare. Il primo, colmo, è finito in dispensa; il secondo, è finito sulla tavola già stamattina.

Mentre mia mamma fantasticava di farcire torte con questa autentica leccornia, io meditavo sulla mia serata, passata a ripulire buccia per buccia. Ho raccolto i pezzetti in un vaso di vetro pulito e ho aggiunto una quantità di alcool etilico per liquori sufficiente a coprirli. Riposeranno per circa venti giorni al buio, prima di diventare liquore al bergamotto.

Intanto le mie mani profumavano di oli essenziali: allora, in attesa di tornare presto in aula, viva la mia cucina, visto che per il laboratorio accademico puzzo sempre troppo da prete e in quello aziendale lascio volentieri lavorare qualcun altro.

Da una cucina amica mi arriva questo suggerimento, che raccolgo e condivido! E intanto, del bergamotto ho conservato anche i semi, che proverò ad interrare. Chissà che non ne nasca una pianta per arricchire il giardino!