Si avvicina la fine della scuola, arriva il caldo e sbocciano i fiori in giardino, anche se soffocati da una foresta di erbacce.
Ecco gli iris e, sotto, la rosa.
Correndo verso la città, osservo maggiociondoli e robinie.
Finalmente, tra i rami degli alberi, spunta il profilo del campanile della cattedrale.
L'estate è prossima, ma le vacanze sono ancora ben lungi dall'arrivare. Scrivo questo post in una parentesi del lungo lavoro di ricopiatura degli appunti per il modulo che ho dedicato alla luce all'interno di un ciclo di lezioni di scienze fisiche, mentre ho ancora sotto il naso l'odore dell'olio essenziale di rosa, utilizzato ieri da un maestro profumiere nella composizione di una miscela per spiegare ai miei discenti come si prepari un profumo.
In attesa di stimolare adeguatamente anche il gusto, dopo vista e olfatto, aggiungo un po' di soddisfazione per l'udito, proponendo un Notturno di Mendelssohn.
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