venerdì 11 maggio 2018

IL POLISTIRENE DI QUENEAU

Riallacciandomi al post precedente, con l'ammiccamento al documentario di Olmi sulla nascita del petrolchimico di Priolo, presento qui un testo che ho già citato tempo addietro e sul quale ho tenuto la lezione conclusiva del mio corso all'UAA nell'AA 2016-2017. "La canzone del polistirene" fu composta da Queneau per un altro documentario, di Alain Resnais, sulla sintesi dell'importante materia plastica. L'originale, in francese (il cui titolo risuona quasi come un irriverente omaggio al "Canto delle sirene"), è stato tradotto da Italo Calvino con la consulenza di Primo Levi per i tipi della Montedison: fu l'ultimo lavoro di Calvino. 



"Tempo, ferma la forma! Canta il tuo carme, plastica!
Chi sei? Di te rivelami Lari, penati, fasti!

Di che sei fatta? Spiegami le rare tue virtù!
Dal prodotto finito risaliamo su su
Ai primordi remoti, rivivendo in un lampo
Le tue gesta gloriose! In principio, lo stampo.
Vi sta racchiusa l'anima; del lor grembo in balìa
Nascerà il recipiente, o altro oggetto che sia.


Ma lo stampo a sua volta lo racchiude una pressa
Da cui viene la pasta iniettata e compressa,
Metodo che su ogn'altro ha il vantaggio innegabile
Di produrre l'oggetto finito e commerciabile.
Lo stampo costa caro; questo è un inconveniente,
Ma lo si può affittare, anche da un concorrente.

Altro sistema in uso permette di formare
Oggetti sotto vuoto, per cui basta aspirare.
Già prima il materiale, tiepido, pronto all'uso
Viene compresso contro una filiera: "estruso",
Ossia spinto all'ugello per forza di pistone;
Lo scalderà il cilindro al punto di fusione.
E' lì che fa il suo ingresso nel bollente crogiolo
Il rapido, il vivace, il bel polistirolo.


Lo sciame granuloso sul setaccio si spinge,
Formicola felice del color che lo tinge.
Prima di farsi granulo, somigliava a un vibrante
Spaghetto variopinto: chiaro, scuro, cangiante.
Una filiera trae, dall'estruso finito,
Gli spaghi che una vite senza fine aggomitola.


E l'agglutinazione come si fa ad averla?
Con perle variopinte: un colore ogni perla.
Ma colorate come? Diventerà uno solo
Il pigmento omogeneo dentro il polistirolo.
Prima certo bisogna asciugarlo per bene
il rotante prodotto, dico il polistirene,
il nostro neonato, il giovane polimero
Del semplice stirene, ma nient'affatto effimero.


"Polimerizzazione" designa, già lo sai,
il modo d'ottenere più elevati che mai
Pesi molecolari; non hai che far girare
Un reattore idoneo: mi sembra elementare.


Come perle in collana, legate l'una in cima
All'altra, tu incateni le molecole...E prima?
Lo stirene non era che un liquido incolore
Coi suoi scatti esplosivi e un sensibile odore
Osservatelo bene: non perdete le rare
Occasioni che s'offrono di vedere e imparare.
E' dall'etilbenzene, se lo surriscaldate
Che stirene otterrete, anche in più tonnellate.
Lo si estraeva un tempo dal benzoino, strano
Figlio dello storace, arbuso indonesiano.


Così, di arte in arte, pian piano si risale
Dai canali dell'arido deserto inospitale
Verso i prodotti primi, la materia assoluta
Che scorreva infinita, segreta, sconosciuta.
Lavando e distillando quella materia prima,
-Esercizi di stile meglio in prosa che in rima-
L'etilibenzene scoppia per sua virtù esplosiva
Se la temperatura a un certo grado arriva.
L'etilibenzene il quale, com'è noto, proviene
Dall'incontro d'un liquido che sarebbe il benzene
Mischiato all'etilene che è un semplice vapore.


Etilene e benzene hanno per genitore
O carbone o petrolio oppure entrambi insieme.
Per fare l'uno e l'altro, l'altro e l'uno van bene.
Potremmo ripartire su questa nuova pista
Cercando come e quando l'uno e l'altro esistano.
Dimmi, petrolio, è vero che provieni dai pesci?
E' da buie foreste, carbone, che tu esci?
E' il plancton la matrice dei nostri idrocarburi?
Questioni controverse...Natali arcani e oscuri...


Comunque è sempre in fumo che la storia finisce.
Finchè non viene il chimico, ci pensa su e capisce
Il metodo per rendere solide e malleabili
Le nubi e farne oggetti resistenti e lavabili.
In materiali nuovi quegli oscuri residui
Eccoli trasformati. Non v'è chi non li invidii
Tra le ignote risorse che attendono un destino
Di riciclaggio, impiego e prezzo di listino.

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