Merita davvero il prendersi mezza giornata per fare un salto a Padova al fine di visitare il MUSME (Museo di Storia della Medicina), realizzato presso l'edificio che un tempo ospitava l'antico ospedale in via San Francesco, a un passo dall'Orto Botanico (il più antico al mondo) e dal Palazzo del Bo, sede storica dell'università - prossima a compiere otto secoli di storia.
In una serie di sale sono raccontati i progressi compiuti nelle discipline (intorno al corpo umano) che hanno portato alla moderna medicina:
- anatomia (come è fatto)
- fisiologia (come funziona)
- patologia (come si ammala)
- terapia (come si cura)
A tali progressi hanno dato notevoli contributi medici e scienziati che a Padova si sono formati e/o hanno insegnato l'arte medica nel corso dei secoli: da Vesalio ad Harvey, da Wirsung a Morgagni, etc.
Nelle teche sono esposti campioni, modelli, calchi e quanto serviva per le lezioni:
Altre sale conservano strumenti - datati e moderni - usati nello studio della fisiologia, nella diagnostica e nella terapia: tra questi, un vecchio "polmone d'acciaio" adoperato nel trattamento dei bambini (non vaccinati) colpiti da poliomielite.
Qua e là sono esposte copie a stampa degli antichi testi che hanno segnato il progresso dell'Arte medica - mi ha particolarmente colpito quello del Morgagni, il medico forlivese che nel XVIII secolo esercitava nell'ospedale di San Francesco a Padova, la cui opera ha segnato la nascita dell'anatomia patologica.
Notevole è la lastra in rame con il primo disegno del dotto pancreatico, osservato e descritto per la prima volta da Wirsung, a Padova, nel 1642.
Oltre a questi materiali, la fa da padrona la multimedialità: in una serie di schermi è possibile visualizzare spiegazioni, interagire con i personaggi del passato e mettersi alla prova per un'auto verifica delle informazioni acquisite (senza voto!).
Purtroppo non sono riuscito a visitare la mostra tematica dedicata all'arte ostetricia: un buon motivo per tornare presto a completare il giro.
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