venerdì 4 maggio 2018

KENDALL E GLI ORMONI

Il 4 maggio 1972 moriva il biochimico statunitense Edward Calvin Kendall (1886-1972), premio Nobel per la medicina nel 1950 - ex aequo con Reichstein e con Hench - per la scoperta del cortisone.


Conseguito il dottorato di ricerca in Chimica nel 1910, Kendall iniziò la sua carriera di ricercatore interessandosi degli ormoni della ghiandola tiroide: fu lui, infatti, ad isolare la tiroxina - e a detta degli storici della Chimica, è questo il lavoro di ricerca più notevole da lui realizzato, forse superiore anche a quello che poi lo avrebbe rese immortale, dedicato ai corticosteroidi.


Dopo aver scoperto la tiroxina, isolò e descrisse il glutatione - importante agente riducente dell'organismo - determinandone la struttura.

Successivamente rivolse la sua attenzione a certi estratti ottenuti dalle ghiandole surrenali, che tanti benefici sembravano dare ai malati di artrite. Era il 1936. Negli anni successivi, dall'estratto, Kendall riuscì a separare più composti che chiamò A, B, C, D, E, F...


Nel frattempo giunse la Seconda Guerra Mondiale e i servizi segreti alleati vennero a conoscenza del fatto che agli aviatori dell'Asse era dato un particolare estratto di ghiandole surrenali bovine, provenienti dagli allevamenti argentini, che meglio permetteva loro di fronteggiare le situazioni di stress. La ricerca sugli estratti delle ghiandole surrenali fu così ulteriormente supportata dal governo americano e Kendall individuò nel "suo" composto E la sostanza efficace a tal scopo.


Solo nel 1944, tuttavia, tale sostanza fu disponibile in quantità sufficienti, grazie alla ricerca di Lewis Sarrett, un chimico dipendente della Merck, che per la sua sintesi (in 37 stadi) partì dall'acido desossicolico estratto da bile bovina: la struttura colestanica alla base delle molecole degli steroidi è in comune a quella di acidi e sali biliari.


Nel 1948 il composto E fu somministrato dal dottor Hench a una paziente artritica: nel giro di pochi giorni le condizioni di salute della paziente migliorarono notevolmente. Il miracoloso composto E di Kendall era tuttavia confuso nel nome con la vitamina E (l'alfa-tocoferolo, isolato e descritto in quegli stessi anni) e per questo lo scienziato decise di denominarlo cortisone

Due anni dopo la prima sperimentazione sul primo paziente, per questa scoperta, gli fu assegnato il Nobel, ex-aequo con gli scienziati già ricordati in apertura: Hench, suo collaboratore, e Reichstein, chimico polacco naturalizzato svizzero, che lavorava su temi analoghi.


In realtà, solo nel 1985, il biochimico Ronald Evans riconobbe che il cortisone è convertito dall'organismo in cortisolo, per riduzione del gruppo chetonico (-one) a gruppo alcolico secondario (-olo): è questa la sostanza che presenta gli effetti fisiologici (desiderati e indesiderati) per approfondire i quali rimando alla specifica competenza dei medici. Io mi sono limitato qui a qualche accenno storico-chimico e nulla di più. 

Note bibliografiche
L. Cerruti, Bella e Potente - La chimica del Novecento fra scienza e società, Ed. Riuniti
G. Signore, Storia della farmacia dalle origini ai giorni nostri, EDRA, 2013
N. Siliprandi, Lezioni di Chimica Biologica, Ed. Ricerche - Roma


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