La
chimica organica nacque a cavallo tra XVIII e XIX secolo come chimica delle
sostanze prodotte dagli organismi viventi, distinte da quelle del mondo
minerale, tradizionale oggetto di studio della chimica inorganica.
Già
Scheele aveva isolato sostanze come glicerina, acido citrico, acido lattico,
acido malico, acido tartarico. Rouelle aveva isolato l'urea dall'urina dei
mammiferi, nel 1776.
Nel
1828, Wohler, sintetizzando l'urea in laboratorio a partire da cianato di
ammonio, un sale inorganico, aveva abbattuto la barriera tra chimica del
vivente e chimica minerale.
Kolbe, suo allievo, sintetizzò l'acido acetico a
partire da carbone e poi l'acido salicilico; Berthelot andò oltre, e in
laboratorio ottenne svariati prodotti che prima era possibile solo estrarre
dalla materia vivente (o vissuta...). Tutte queste sostanze avevano un dato
comune: contenevano tutte carbonio.
Francobollo commemorativo del centenario di Wohler. |
Liebig,
amico di Wohler, mise a punto dei metodi analitici per dosare esattamente gli
elementi costituenti le sostanze organiche: carbonio, idrogeno, ossigeno,
azoto, zolfo, fosforo...
Il laboratorio di Liebig a Giessen. |
Un
allievo di Hofmann, William Perkin, scoprirà la possibilità di ottenere
coloranti sintetici a partire dal catrame, che allora abbondava come
sottoprodotto dell'industria del gas illuminante: gli studi su questo scarto e
sui possibili derivati incentivarono lo sviluppo della chimica organica e delle
sue applicazioni industriali. Dai coloranti sintetici, campo di quasi esclusivo
dominio della chimica tedesca fino alla Grande Guerra, si passò ai farmaci,
agli esplodenti, alle materie plastiche artificiali e sintetiche.
Al
carbone e alla sua chimica si affiancò, come materia prima, il petrolio, con i
suoi innumerevoli derivati; poi, grazie a Walter Reppe, si scoprì la
possibilità di ottenere intermedi di lavorazione anche dall'acetilene, prodotto
dall'idratazione del carburo di calcio e poi anche dal cracking ossidativo del
gas naturale.
Anilinfabrik presso Ludwigshafen a. Rhein, oggi BASF. |
BASF, impianto per la produzione del Butandiolo. |
La
ricerca prosegue nella volontà di costruire molecole complesse, come quelle
degli zuccheri e degli alcaloidi naturali: grandiosi sono in tal senso gli studi di Emil
Fischer, studioso delle purine e dei carboidrati, e in tempi più vicini a noi,
di Woodward, Weinreb e altri.
Queste
conquiste sono possibili grazie alla maggior consapevolezza progressivamente
acquisita intorno alla struttura delle sostanze organiche, che hanno per
fondamento il carbonio tetravalente, capace di legarsi a dare lunghe catene di
atomi - lineari, ramificate o
cicliche.
Celebre è l'aneddoto su come Kekulé abbia risolto la struttura del
benzene: sognando un serpente che si morde la coda e definisce un anello - un
ciclo a sei atomi di carbonio.
Raccontando la "Storia di un atomo di carbonio" di P. Levi... AUSER di Pieve d'Alpago, 28 gennaio 2016 (foto di C. De Col). |
Nessun commento:
Posta un commento