La fluoresceina è un colorante ottenuto per la prima volta nel 1871, presso i laboratori della Bayer. Si prepara per reazione dell'anidride ftalica con la resorcina, per semplice riscaldamento (a 200°C) o utilizzando cloruro di zinco anidro come catalizzatore.
Il sale sodico della fluoresceina è detto uranina: si presenta come una polvere rossiccia che in acqua dà soluzioni colorate intensamente in giallo-verde e una caratteristica fluorescenza se investito di radiazione UV a 254 nm.
Il colorante non si utilizza tanto nella tintura dei tessuti quanto piuttosto come tracciante in speleologia, per individuare il corso di fiumi sotterranei o la direzioni di correnti marine o lacustri. Trova impiego anche in chimica analitica come indicatore.
Per reazione con il bromo, dà eosina (un importante colorante usato in istologia); per reazione con lo iodio, dà eritrosina (un importante colorante alimentare).
Nelle foto pubblicate in questo post vedete l'effetto di un insignificante granello di uranina in acqua fredda: il colorante diffonde lentamente dando luogo a linee visivamente suggestive, che un'amica ha definito il genio della lampada mentre prende forma.
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