Ormai da qualche settimana la città e i negozi si sono riempiti di addobbi: si avvicina la fatidica festa di fine anno e ripesco con piacere nel bagaglio dei ricordi un aneddoto che vi racconto e che credo di non aver vissuto solo io, da insegnante.
Una volta, molti anni fa - consumavo le mie prime esperienze alla scuola dell'infanzia - chiesi ai bambini quale festa fosse più importante: Pasqua o Natale? Senza dubbio alcuno, essi risposero: il Natale. Io li guardai e ne chiesi il motivo. La risposta: perché le vacanze sono più lunghe!
Devo aggiungere che apprezzo anch'io le vacanze natalizie per la loro lunghezza. Non ho addobbato ad hoc la casa ma ho accumulato una riserva di libri che conto di consumare in questi giorni di necessaria tranquillità.
Confesso di aver accompagnato mia mamma a visitare il villaggio di Natale allestito presso il Dolomiti Garden, di cui riporto qualche scatto.
L'ambientazione ricorda molto i personaggi dello Schiaccianoci, la fiaba di E.T.A. Hoffmann che ha ispirato l'omonimo balletto di Tchaikovskij.
Vi ricordate la storia di Clara e del Principe Schiaccianoci che nella magia della notte di Natale prende vita e sconfigge il re dei topi?
Ancora...
... e ancora:
Io non voglio formulare auguri o prodigarmi in sermoni nichilisti o terzomondisti o che altro ne so. Al Natale ho smesso di credere da tempo e auguro a me stesso di non ricevere auguri che non desidero, non leggo, non pubblico e ai quali non risponderò. A chi passa in quest'angolino dimenticato del web, lascio il seguente messaggio (da un mio recente stato di whatsapp) ...
... e se proprio volete farmi un regalo, cogliete l'occasione per acquistare il mio libro, leggerlo ed offrirlo in dono, confezionato in un elegante pacchetto col nastro e il fiocchetto. Farete sicuramente felice l'autore e spero anche eventuali lettori.
Intanto questa vecchia decorazione scandinava mi ispira, come ogni anno, una bella lezione di termodinamica...
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