Ecco: ieri, giovedì grasso, giornata intensa di lavoro. E oggi, è iniziato da qualche ora un lungo fine settimana che dedicherò alla correzione di qualche test e alla preparazione di nuove lezioni, rigorosamente in tuta e pantofole.
Vi regalo qualche scatto di questi giorni: tra meno di un mese sarà primavera, ma un inverno che non è mai davvero arrivato sembra non volersene andare.
Amo passeggiare nel centro storico, dopo aver finito di lavorare; e contemplare la nobiltà di palazzi antichi che raccontano quel che resta di un antico legame con Venezia. Lascio agli storici, locali o meno, lo sviluppo di questo racconto e mi fermo a cogliere un dialogo tra il giallo dell'illuminazione e il blu del cielo. Giallo e blu: i colori della città.
Esco per cena poco fuori città. Da un colle ammiro il giuoco delle luminarie urbane e la nebbia che sale e che copre la visuale delle montagne.
Faccio ritorno a casa e prima di barricarmi nel mio appartamento, di accendere la stufa a legna e di indossare il pigiama, colgo le luci notturne della zona artigianale di là del fiume (e degli alberi).
Sarei tentato di proporre quasi una colonna sonora: mi solletica il "Notturno" dal "Sogno di una notte di mezza estate" di Mendelssohn... e poi odo il suono delle campane che intonano l'Angelus. Il "don" mi ruba un ultimo scatto...
... e alla fine cedo alla tentazione musicale con un brano di Chopin.
Notturno in Fa minore, op. 55 n. 1
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