sabato 29 marzo 2025

La reverenza della primavera... dalle 2 alle 3.

La primavera vuol arrivare; è l'inverno che non vuol sapere di andarsene e di portare seco pioggia e freddo.

I fiori sbocciano comunque e colorano i prati di bianco e di giallo, tra pratoline e primule. Un tocco di blu e di viola lo dà Hepatica nobilis.

Poi di bianco si tingono anche il mandorlo e il ciliegio - il secondo ancora timidamente, rispetto al primo, che ha emesso qualche fiore solamente sui rami più vicini alla casa.


E anche i muschi fanno la loro parte, con sporofiti e sporangi, poco notati dai più ma di sicuro interesse per il naturalista.


Intanto, in salotto, il sole al tramonto gioca con le gocce di vetro appese al lampadario - che facevano la felicità di Pollyanna e anche la mia, sia da bambino sia ora, da devoto seguace di Maxwell.


E fuori, i cieli si incendiano e le luci del tramonto salutano i primi fiori della magnolia piantata in autunno.


E che dire? Spero nello scorrere del tempo e nell'estate; che si portino via questo deprimente grigiore.


Buona domenica a tutti e ricordate di spostare l'orologio... dalle due alle tre!


G. Verdi, Falstaff - Reverenza!

domenica 23 marzo 2025

Verso la fine di marzo...

All'ora indicata dalla lavagna interattiva multimediale, nella foto sopra, è iniziata - astronomicamente parlando - la primavera. Voglio salutarla con un breve commento musicale, una Romanza senza parole opera di Felix Mendelssohn.

Guardo le mie piante: alcune germogliano - come l'elicriso e le insettivore, altre emettono i primi fiori - come le camelie

Le piante tropicali purtroppo non hanno superato l'inverno; l'elleboro nero, in vaso, sta esprimendo gli ultimi fiori, mentre trionfa l'elleboro verde nei prati.

Ecco le primule, immancabili in questo periodo dell'anno...


... e un cielo minaccioso incombe sul mandorlo vestito di bianco.


Non posso far altro che tornare in casa, aspettando la pioggia, per accendere la stufa a legna e mettermi a correggere verifiche e a preparare lezioni, pensando al magnetismo, a Gauss, a Weber e al loro magnetometro per la misura del campo magnetico terrestre, invenzione che ha meritato loro di essere ricordati nei nomi delle unità di misura del flusso - nel sistema cgs il primo, nel sistema internazionale il secondo.


Buona domenica pomeriggio e buona ultima settimana di marzo: la fine dell'anno scolastico si avvicina e con essa, per qualcuno, anche gli esami... e allora, buono studio!

lunedì 17 marzo 2025

Un weekend di letture e di documentari

Tra gli appunti per le mie lezioni alle prime classi, uno spazio non indifferente è riservato all'Antartide: forse perché sono rimasto favorevolmente suggestionato da un corso seguito all'università, anni fa, tenuto da chi quelle terre lontane le esplora per studiarne i ghiacci e quanto in essi vi è scritto...

Mi piace raccontare la storia delle esplorazioni e proprio l'altra sera ho rivisto per la terza volta un film-documentario, opera di Tim Jarvis, dedicato alla spedizione Endurance, che aveva come scopo l'attraversamento dell'Antartide da una costa all'altra.

La spedizione (1914-1917) non raggiunse l'obiettivo, ma tutti gli uomini che vi parteciparono fecero ritorno a casa, grazie ad Ernst Shackleton (1874-1922), loro intrepido capitano.

La nave fu distrutta dalla forza dei ghiacci; l'equipaggio si salvò navigando sulle scialuppe fino all'isola Elefante. Da lì, cinque uomini e il capitano partirono per la Georgia del Sud, sempre a bordo di una scialuppa opportunamente rinforzata. Sbarcarono dopo quindici giorni di navigazione in mezzo ad onde gigantesche. 

Giunti a terra, trovarono ghiacci, colonie di pinguini e qualche foca da catturare per potersi rifocillare. Lo stabilimento baleniero che volevano raggiungere si trovava a quaranta chilometri dall'altra parte dell'isola. Per arrivarci fu necessario arrampicarsi e attraversare le montagne: da marinai divennero alpinisti.

Giunsero a destinazione e chiesero l'aiuto di una nave baleniera per tornare sull'isola Elefante e salvare i compagni ivi rimasti. Ci riuscirono al quarto tentativo. Tutti ritornarono in Inghilterra, dopo quasi tre anni dalla partenza. Nel frattempo, era scoppiata la Grande Guerra...

In Georgia del Sud, cinque anni più tardi, Shacketon morì per un arresto cardiaco e lì fu sepolto.


Chi ha ripercorso le sue orme, racconta che dopo un secolo molto meno ghiaccio attanaglia oggi quelle terre lontane rispetto a quanto ci si aspetterebbe di trovare leggendo le dettagliate descrizioni lasciate dall'esploratore: il clima cambia, il mondo si è riscaldato, l'acqua dallo stato solido è passata a quello liquido e molte tracce della storia del pianeta rischiano di essere cancellate per sempre.


PS: personalmente preferisco ambienti più caldi, ma anche questi paesaggi hanno il loro fascino.

sabato 15 marzo 2025

Concerti, film, libri e... vita reale.

L'altra sera ho rinunciato a leggere, scrivere, correggere... e mi sono concesso un film, trasmesso in televisione. Il titolo non ha deluso l'aspettativa: "Il concerto", diretto dal regista Radu Mihaileanu e risalente al 2009.

La trama è toccante: un teatro di Parigi invita a suonare l'orchestra del Bolshioi, ma il fax viene intercettato dal vecchio direttore, destituito trent'anni prima e ridotto a fattorino per aver disobbedito agli ordini del partito. E' l'occasione per raccogliere i vecchi professori, riscattare l'onore perduto e ricordare la solista, morta di stenti in un campo di rieducazione in Siberia, ove era stata internata per aver rilasciato un'intervista non autorizzata ad una radio occidentale. In programma il Concerto in Re maggiore per violino e orchestra op. 35, composto da Tchaikovskij, che non ascoltavo da almeno trent'anni.

Eccolo nel video sopra riportato, nell'esecuzione di Perlman, con la direzione di Bohm. Più tardi andrò a cercare il cd, chiuso insieme agli altri in un armadio che non apro da tempo: un armadio che conserva la storia di una passione - quella per la musica - coltivata a spizzichi e bocconi con la complicità di mia mamma che mi comperava le registrazioni economiche in edicola e le nascondeva in quanto qualche altro/a parente disapprovava queste distrazioni culturali

Non si trattava tanto di distrazioni dallo studio scolastico; anzi, per queste "persone" se mi fossi accontentato della licenza media e avessi accettato di fare lavori manuali sarebbe stato anche meglio. 

No, le distrazioni mi portavano lontano dall'ideale del matrimonio, un ergastolo al quale ero stato condannato dalla volontà della famiglia paterna e che è tuttora ben lungi dal diventare esecutivo, per buona pace di consanguinei scassacazzi, di pretonzoli della malora e di tutti gli altri predicatori di consuetudini che si ostinano a vomitare la loro nauseabonda morale escremenziale nella vita di chi - come il sottoscritto - aveva altri progetti, rimasti sogni irrealizzati o - per dirla con Balzac - illusioni perdute.

In questi giorni sto insegnando che la nascita e lo sviluppo della microbiologia e delle sue applicazioni in medicina, la vaccinazione, la scoperta degli antibiotici e di altri farmaci hanno permesso di sconfiggere malattie un tempo mortali, prolungando la vita media - almeno nei paesi occidentali. Un progresso, sulla carta. Ma tra me e me sono portato a pensare che concedere a taluni individui di raggiungere la soglia dei novant'anni e più e di restare qui a calpestare il futuro dei giovani in nome del matrimonio, della famiglia o di mortifere ideologie che tanti danni hanno fatto nel secolo appena passato, con la loro scia di sangue e di morte: non è un progresso. Proprio no. Regalare giorni di vita a chi li usa per calpestare quella degli altri è un delitto. Un delitto gravissimo che merita una punizione tremenda. Si, una punizione eterna... 

... o meglio, forse, abbisogna di uno sguardo di autentica misericordia e tanta penitenza.

sabato 8 marzo 2025

Per sabato 8 marzo 25...

Anche questo sabato volge al termine. Mi ero ripromesso di fare tante cose e invece ho combinato poco e niente. Verifiche da passare in rassegna, altri compiti da preparare, l'impaginato di un nuovo libro da correggere: tutto è là che aspetta. 

Ieri mattina, sono andato in ospedale per una visita e per un vaccino; il pomeriggio me ne sono stato tranquillo a casa, con un po' di mal di testa e tanta sonnolenza. La sera sono andato a letto presto, mentre qualcuno fuori a cena si è ricordato di me e mi ha mandato un autoscatto che ho trovato stamattina su whatsapp.

Oggi, dopo una giornata col braccio ancora dolorante (normale effetto del vaccino), voglio dedicare un pensiero al ricordo di Giuseppina Cattani (1859-1914), laureata in medicina e docente in Patologia generale presso le università di Torino e di Bologna.

Nata ad Imola in una famiglia modesta, mostrò fin da giovane una certa attitudine per le materie scientifiche. Nel 1878 si iscrisse alla facoltà di Medicina, per laurearsi con lode nel 1884. Appassionatasi alla patologia, fu accolta dal professor Tizzoni nel suo laboratorio. Sembra che abbia studiato per alcuni mesi anche a Zurigo, sotto la guida di Klebs. Tentò una serie di concorsi a cattedra, ottenendo scarsi risultati, probabilmente perché donna in un mondo dominato dagli uomini.

Nel 1889 presentò un corso libero di "batteriologia patologica", mostrandosi attenta alle novità e ai progressi nella ricerca: erano i tempi di Koch e di Pasteur. Dal 1890 si interessò del colera e del tetano; gli articoli furono tradotti anche in tedesco e l'anno successivo alcuni esperimenti posero le basi per lo sviluppo di un vaccino contro la tossina tetanica - vaccino che funzionò sugli animali ma non subito sull'uomo.

Intanto si interessò di politica, si lasciò prendere dalle idee socialiste, fu vicina a Pascoli (forse suo professore al liceo?) e fu tra le fondatrici di un "Comitato di propaganda per il miglioramento delle condizioni della donna".

Dal 1897 ritornò nella città natale, dove lavorò presso il locale ospedale, interessandosi di radiologia. I raggi X furono scoperti da Roentgen nel 1895. L'esposizione alle radiazioni è la probabile causa della lunga malattia che la condusse alla morte.

FONTE: per chi volesse approfondire, suggerisco la lettura di: A. Morandi, Medichesse a Bologna: il caso di Giuseppina Cattani (1859-1914), in Pagine di vita e storia imolesi, n. 9, 2003, pp. 209-234.

Per gli aspetti politici e civili, l'Archivio di Stato di Bologna e di Imola.

Ne avevo accennato anche in: R. Barbazza, M. Capponi, Vita e morte nell'invisibile, il breve testo dato alle stampe nel 2020.

mercoledì 5 marzo 2025

Un invito verso la primavera...

In un giorno come questo mercoledì delle ceneri in cui trionferanno musicalmente i Miserere, cantati tanto in latino quanto soprattutto in italiano per dare l'avvio alla Quaresima, io mi ritiro nella quiete della mia casa a correggere verifiche e a preparare nuove lezioni. 

Un piccolo spazio musicale lo concedo a Beethoven e al suo Adagio della sonata in Do minore, conosciuta come "Patetica" - per il suo riferimento letterario a Schiller e alla forza drammatica che l'accompagna. Nulla a che vedere con il significato che diamo oggi a questo termine.


Mi piaceva ascoltare questo brano da giovane, soprattutto nell'interpretazione di Gieseking; e mi piaceva anche strimpellarlo alla meno peggio, cosa che oggi mi guardo bene dal fare. Continuo allora il mio digiuno musicale e coltivo altre cose che mi regalano tanta serenità. Invito tutti a fare altrettanto: siamo chiamati ad amare il prossimo come noi stessi. Come noi stessi: dobbiamo amarci per amare. 

E contro preti e politici che invitano fedeli e cittadini a fare sacrifici, voglio condividere un input per le settimane a venire: invece che scadere in ipocrite mortificazioni, impariamo ad amarci per amare. Impariamo a perdonare per donare. "Misericordia voglio e non sacrifici", leggiamo nel Vangelo di Matteo (9,13). 

Nell'attesa della primavera che ritorna, godiamo - nella prima parte di marzo e piogge permettendo - questi ultimi cieli invernali: all'imbrunire e anche dopo.