Visualizzazione post con etichetta roccia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta roccia. Mostra tutti i post

domenica 18 febbraio 2018

BRENT DE L'ART

La settimana appena trascorsa non è stata delle più felici per molti motivi. Sabato, la visita di Nicola, un mio compagno di studi a Venezia, ha donato un raggio di sole al grigiore dei giorni precedenti. 


Il meteo ha continuato ad esser grigio, come attesta la fotografia soprastante, ma una bella camminata distensiva ai Brent de l'Art (tra i comuni di Mel e Trichiana, in provincia di Belluno) è stata rasserenante per lo spirito.


Sulla particolarità di questo luogo trovate nel web tante informazioni: si notano gli strati di rocce sedimentarie (prevalentemente carbonatiche, alcune con un certo tenore di ossido ferrico, come attesta il colore rosso della scaglia) erosi da un corso d'acqua limpida e fresca.


Negli anfratti dove la luce e il calore del sole non arrivano, penzolano file di ghiaccioli (non chiamatele "stalattiti": quelle si trovano nelle grotte carsiche e sono fatte di depositi carbonatici).


Proseguendo nel sottobosco, ecco i primi bucaneve che spuntano tra le foglie secche...


Sul ciglio della valle, cominciano a fiorire le primule, segno che la primavera è in arrivo.


Il luogo si presta a farsi fotografare: la forra con i suoi strati, i giochi d'acqua, il sottobosco, la vegetazione costituiscono appetibili soggetti per gli amanti dell'obiettivo.


Il sentiero è tranquillo, ben segnalato e messo in sicurezza. Il giro si è concluso poi all'osteria "medievale" del Castello di Zumelle con un brindisi caratteristico e la degustazione di dolci realizzati secondo ricette medievali. Si: ogni tanto ci vuole (... ci vorrebbe ogni weekend, ma è sfidare la provvidenza).


Buona settimana!
Che la mia sia migliore 
di quella appena trascorsa.
mc




domenica 29 gennaio 2017

Altra comunicazione di servizio...

Gentili lettori, anche in questo post, come nel precedente, pubblico alcune immagini a scopo didattico: si tratta di rielaborazioni di schemi dal web opportunamente riadattati. Clikkate per ingrandire e/o scaricare. Grazie.
Uno schema sulle caratteristiche generali dei minerali.
Uno schema sulle proprietà fisiche dei minerali.


Esempi di silicati.
Diagramma (dal web) sulla composizione mineralogica delle rocce ignee.


martedì 24 gennaio 2017

Comunicazione di servizio...

Gentili lettori, pubblico in questo post alcune immagini a scopo didattico: si tratta di rielaborazioni di schemi dal web opportunamente riadattati. Clikkate per ingrandire e/o scaricare. Grazie.

1° SCHEMA. Classificazione delle rocce in base alla loro origine.

2° SCHEMA. Rocce intrusive e rocce effusive in base alla % di SiO2 presente.
Notare il colore più chiaro delle rocce acide rispetto a quello delle rocce basiche.

3° SCHEMA. Ciclo litogenetico: la Crosta terrestre è un sistema dinamico.

mercoledì 22 giugno 2016

Il fascino del quarzo

Raccontavo ai miei alunni che l'elemento chimico più abbondante nella crosta terrestre è l'ossigeno (46%), seguito dal silicio (27%) e dall'alluminio (8%). Seguono calcio, magnesio, ferro, sodio, potassio, etc. Le percentuali in peso sono indicative.


Silicio e ossigeno si combinano tra loro per formare la silice o biossido di silicio, assai diffuso nelle rocce. Ecco quel che ne scrive Raffaele D'Alessandro, autore di un manuale di Chimica e mineralogia per la scuola secondaria, edito da Mondadori (ne possiedo l'edizione nel 1954). Cliccate sull'immagine per ingrandire e leggere: è inutile che trascriva il testo o tenti di riassumerlo.


L'immagine dei cristalli di quarzo riportata sul libro non rende ragione della bellezza dei cristalli che questo minerale esibisce nelle sue svariate forme: trattasi di un disegno a china, non di una fotografia.
Molti ammirano l'ametista, con le sue sfumature violacee; o il quarzo rosa, oppure il quarzo rutilato - che nella trasparenza del cristallo imprigiona sottili inserzioni filiformi di rutilo - biossido di titanio.


All'ametista è associato un antico mito: la ninfa omonima fu trasformata in cristallo da Artemide per fuggire le avance di Dioniso. Il colore viola si deve proprio al vino con cui la divinità festaiola avrebbe inondato la ninfa: dopo essersi pentito del suo comportamento, Dioniso avrebbe conferito alla pietra la proprietà di preservare dagli effetti dell'alcool gli uomini.


Il quarzo (con particolare attenzione al cristallo di rocca) fu studiato per le sue proprietà piezoelettriche (uno dei pionieri di questi studi fu Pierre Curie, che notò come un cristallo compresso fosse in grado di emettere un impulso elettrico) e per questo trova tuttora numerose applicazioni in elettronica (orologi al quarzo, come il mio nuovo Casio G-Shock, radio e altri apparecchi digitali).


Essendo trasparente all'UV, il quarzo è utilizzato per costruire le cuvette nelle quali si pongono le soluzioni dei campioni da saggiare mediante questa tecnica spettroscopica.


In una vecchia scatola con coperchio trasparente ho raccolto qualche campione cristallino (non sono tutti di quarzo: alcuni sono campioni di calcite): ripropongo sopra una foto di uno dei pezzi a mio avviso più significativi.

Tra le rocce, ho anche qualche campione di quarzite: una roccia metamorfica, costituita in larga parte da quarzo e da altri minerali (feldspati, miche, carbonati) che permettono di ricostruirne la genesi. Si usa in edilizia, nella fabbricazione di refrattari, ceramiche e vetri; anche in certi impianti dove sono necessari materiali resistenti alla corrosione dovuta ad acidi. Il quarzo e i materiali derivati sono attaccati solo dall'acido fluoridrico.

martedì 7 giugno 2016

MONTAGNE, ROCCE, MINERALI

Avendo realizzato che alla mia amata Catalisi non potrò più dedicarmi, per lo meno in modo pratico (la piccola impresa non fa ricerca in quest'ambito e per tornare in università non ho i... "numeri", diciamo così), ho cercato di volgere i miei interessi altrove. 
Una via interessante e percorribile mi è stata offerta da un'occasione che ho cercato di cogliere: una supplenza come insegnante di scienze naturali in un liceo. 


Per i miei alunni ho dovuto ripassare vecchie nozioni di mineralogia e petrografia (quanto mi pento di aver ceduto a suo tempo il mio "Bosellini") e rispolverare i campioni che tanto mi affascinavano da ragazzo e che tornano a meravigliarmi, in modo nuovo e diverso, oggi. Ecco qualche foto.


Un primo omaggio lo devo alle Dolomiti, visto che sono nato ai loro piedi e abito presso le loro porte. Questa foto è stata da me scattata il 28 dicembre 2015, dalla cima del Monte Serva, a Nord di Belluno, la mia città natale. Da là si possono ammirare le cime dolomitiche di Civetta, Pelmo, Tofana e Antelao oltre che toccare la S'ciara con un dito (foto sotto).


Intanto vi presento Nicola (dott. Pintòn, chimico industriale), mio compagno di viaggio in questa scarpinata dai risvolti avventurosi (grazie al mio ginocchio destro e alla sua artrosi).


Qualche anno fa mi sono divertito ad esplorare le vecchie miniere nelle valli dell'Agordino: vi dissi di Vallalta parlando del mercurio (foto sotto) e vi dirò di Valle Imperina e del Fursil, dalle quali si estraevano rame e ferro, rispettivamente.


Nonostante abbia di fronte a me il più bel libro aperto sul Triassico, mi sono interessato anche di altre zone d'Italia e del mondo, cercando di procurarmi qualche frammento di terre lontane. Lo stesso Nicola mi ha donato a suo tempo un campione di zolfo proveniente dall'Indonesia, che fa bella mostra di sé nel mio studio accanto a due campioni provenienti da Agrigento.


Ecco invece un campione di muscovite dal Gran Paradiso: trattasi di un fillosilicato (mica bianca), usato un tempo come dielettrico nei condensatori.


Per inquadrare meglio la complessa classificazione dei silicati, basati sulla diversa ripetizione di un'unità tetraedrica, ecco uno schema utile ripreso dal web:


La foto ingrandita di un frammento lavico di Stromboli ci permette di osservare i vari minerali che compongono questa roccia magmatica effusiva.


Ecco una bella tabella dal web, che offro al lettore per tentare una classificazione:


Altri campioni che possiedo affascinano per la bellezza dei cristalli, come questo classico quarzo:


Facendo su e giù per le scale per portare le varie scatole di minerali nella stanza ora assegnata loro, ho scorto alcune ammoniti fossilizzate nel marmo dei gradini e ho scattato qualche foto. Eccovene una a titolo di esempio, che va ad accompagnare qualche fossile della mia collezione:


La mia passione per rocce e minerali ha contagiato anche qualche discepolo, che pure in trasferta si ricorda delle stramberie del suo strampalato (ormai ex) professore. Chiudere la rassegna con lo scorcio di una bacheca del Museo di Storia Naturale di Vienna mi pare una bella cosa: per voi che ammirate, per me che scrivo e per chi ha scattato la foto (grazie, L.). 


La mia esposizione non sarà così lussuosa, ma non ho la presunzione (né l'ambizione) di voler disporre di mezza Europa ai miei piedi. Alla prossima con una foto d'ensemble! mc