sabato 24 settembre 2016

Versi all'acido nitrico

Per augurarvi buon weekend, l'ultimo di settembre, vi partecipo questa descrizione umoristica dell'acido nitrico data da Alberto Cavaliere nella sua osannata Chimica in versi


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Quando  il poeta accenna all'acido nitrico sintetico, si riferisce alla via usata attualmente per produrlo, che riassumo nei seguenti punti:  
  • l'azoto atmosferico è combinato con l'idrogeno per formare l'ammoniaca;
  • l'ammoniaca reagisce con l'ossigeno su reti di platino-rodio per dare ossidi di azoto;
  • gli ossidi di azoto sono assorbiti in acqua per dare acido nitrico;
  • l'acido nitrico è successivamente concentrato per distillazione con acido solforico concentrato.
Un tempo l'acido nitrico era ottenuto per distillazione di nitrati (i suoi sali) con acido solforico; poi qualcuno tentò di ossidare direttamente l'azoto atmosferico con scariche elettriche e scarso successo.

Oggi si procede come sopra descritto, grazie a Wilhelm Ostwald (1853-1932), il chimico tedesco che mise a punto il processo.


Ulteriori brevetti furono sviluppati in seguito: tra i protagonisti dello sviluppo dell'industria dell'azoto troviamo l'ingegnere italo-svizzero Giacomo Fauser.

Uno dei primi impianti per la produzione di acido nitrico sintetico fu realizzato a Sinigo (Merano) dalla Montecatini. Aria pulita e acqua dolce; energia idroelettrica e forza lavoro meticolosa e dedita: ecco quel che aveva da offrire la località nel cuore dell'Alto Adige alla più importante industria di fertilizzanti e dei prodotti chimici di allora. Questa è la foto dello stabilimento dall'alto (tratta da un vecchio libro di chimica per la scuola superiore che conservo nella mia biblioteca).


A proposito di industria bellica: a questo link QUI scopriamo che in quei capannoni si nascondevano altri terribili segreti... militari, ovviamente.



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