mercoledì 13 maggio 2020

La bellezza del Grande Rift africano

Ho cercato di raccontare qualche cosa ai miei discenti a proposito del Grande Rift africano e questo per suggellare il percorso fatto quest'anno intorno alle Scienze Naturali: abbiamo parlato di vulcani e di tettonica a placche, di fiumi e di laghi, di clima e di paesaggi. 

Ora è giunto il momento di fare una sintesi e insieme abbiamo guardato con unico sguardo la bellezza degli elementi che emerge da quest'angolo di mondo, come una cicatrice che sfregia il continente africano per giungere, lungo il Mar Rosso, fino al Mediterraneo e alla Placca adriatica.


Per addentrarci nei paesaggi abbiamo guardato due documentari: uno trasmesso in una puntata di Super Quark, programma di Piero Angela, nel 2010. Le riprese mettono a tema la Dankalia, una regione dell'Etiopia che un tempo era un fondale marino (e si trova sotto il livello del mare) e oggi è una zona geologicamente molto attiva: gli esploratori camminano in mezzo a pozze di acido solforico, che si forma per combinazione dell'acqua con gli ossidi di zolfo provenienti dai vulcani.


Il secondo documentario è tratto da Ulisse di Alberto Angela, che ci porta nella savana alla scoperta dei luoghi culla dell'Uomo e alla ricerca delle sorgenti del Nilo, sulle orme degli esploratori inglesi di fine Ottocento.


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