sabato 20 luglio 2019

Per leggere l'intestino...


Il video sopra tenta di raccontare la digestione, fantasticando un viaggio attraverso bocca, esofago, stomaco e intestino. Quest'ultima parte del tratto digerente è la più lunga, divisa in intestino tenue e intestino crasso - dal diametro maggiore. Le differenze non si limitano alle dimensioni: cambiano le funzioni e cambia la struttura microscopica.


Il tenue si divide in tre parti:
  • duodeno, ove si completa la demolizione degli alimenti ad opera di bile, succo pancreatico e succo enterico. Al microscopio presenta le caratteristiche ghiandole di Brunner, assenti nei tratti successivi;
  • digiuno, con i caratteristici villi per l'assorbimento dei nutrienti, condotti al fegato attraverso la vena porta;
  • ileo, ove avviene l'assorbimento della vitamina B12 grazie a specifici recettori.


Il crasso comprende: 
  • il cieco, con la valvola ileo-cecale e l'appendice; 
  • il colon (ascendente, traverso, discendente, sigma);
  • il retto e l'ano.
Già da prima questa sommaria descrizione, si evince che l'intestino è un «sistema» molto più complicato di quanto si sia portati a credere. Usualmente lo si descrive come un organo marginale, deputato alla trasformazione e all'assimilazione del cibo introdotto con l'alimentazione. Di esso ci si accorge solo quando qualcosa non va, perché è pigro o irritabile oppure contrae qualche virus che costringe a mettersi a letto o a trascorrere interminabili momenti alla toilette. 

Come invece spiega il professor Antonio Moschetta, autore di L'intestino in testa, la sua struttura, le sue caratteristiche e le sue funzioni lo rendono paragonabile a un vero e proprio "secondo cervello", ricco di neuroni che inviano e ricevono segnali in una fitta e complessa rete che comunica con quelli cerebrali. Tali neuroni costituiscono il sistema nervoso enterico, la cui estensione è seconda solo al sistema nervoso centrale. 

Le cellule enterocromaffini producono il 90% della serotonina corporea: è per questo che la sua attività ha effetti non solo sulle funzioni digestive, ma persino sull'umore, sulle emozioni e sul comportamento degli individui. 

L'intestino, inoltre, nelle opportune condizioni fisico-chimiche, non smette mai di rigenerarsi: favorire questa sua capacità, con una corretta alimentazione e un adeguato stile di vita, è la prima strategia da adottare per prevenire innumerevoli patologie, anche gravi. Ricordiamoci che l'ultimo tratto dell'intestino è notoriamente sede di neoplasie molto serie e diffuse. 

A questo scopo, dunque, L'intestino in testa è un testo che vuol fornire non solo un'approfondita analisi dei motivi per cui il nostro intestino si può ammalare ma anche preziose indicazioni sul modo in cui, giorno dopo giorno, ciascuno di noi può cambiare le proprie abitudini e contribuire a mantenere efficiente un organo così importante per il nostro benessere generale. 

Morale della favola: l’intestino è un organo estremamente sensibile. Se lo trattiamo bene, lui ci ringrazia e ci ripaga facendoci del bene, facendoci sentire bene e facendoci stare bene. 

Nel lume dell'intestino crasso vive la flora batterica - che non comprende solo batteri, ma anche altre specie di microorganismi, quali miceti e protozoi, che nell'insieme costituiscono il microbiota intestinale. Alcuni microrganismi producono vitamine; altri, per errori alimentari, sono responsabili di processi fermentativi (da zuccheri ad acidi organici) o di processi putrefattivi (decarbossilazione degli amminoacidi ad ammine) che portano alla formazione di gas e di composti volatili dall'odore sgradevole. Alcuni batteri producono anche metano e composti infiammabili presenti nelle emissioni gassose.


L’intestino "allena" circa i due terzi del nostro sistema immunitario. Nell'ileo hanno sede le placche di Peyer, strutture linfatiche di forma ovoidale o circolare, inserite nella sottomucosa e ricche di linfociti. Sono attive dalla quindicesima settimana e raggiungono il massimo sviluppo nella pubertà.

Secondo recenti studi, le allergie, così come la massa corporea e il già menzionato mondo emotivo di ognuno di noi, sono intimamente collegati a questo tubo contorto che sta al centro dell'addome.

Ce lo racconta in un altro libro la giovane ricercatrice Giulia Enders: il titolo della sua opera è L'intestino felice. Qui, ella ci spiega con un linguaggio accessibile, spiritoso e piacevole quel che ha da offrirci la ricerca medica e come ci può aiutare a migliorare la nostra vita quotidiana, cominciando dalla posizione corretta da assumere durante la defecazione per risalire fino a cosa dobbiamo mettere nel piatto. Da leggere.

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