giovedì 27 aprile 2023

2.7 - 0.4 = 2.3

Dopo una mattinata complessivamente appagante, rivolgo alcuni pensieri a cose molte personali. La prima: il ricordo di mia nonna, che oggi avrebbe compiuto novant'anni, se non fosse mancata due anni e mezzo fa. Non per il covid, non con il covid, ma per un'altra patologia: non esiste solo il covid.

La seconda: quanto belli sono i prati che fioriscono e le api che lavorano di fiore in fiore, con gli altri insetti impollinatori?

La terza: oggi ho sviluppato una lezione sull'escrezione nel regno animale, concludendo con una sommaria descrizione di cute, polmoni e intestino e sistema urinario nell'uomo.


Nella parte finale della lezione il discorso è caduto sulla formazione dei calcoli renali per precipitazione di sali di calcio e di magnesio, cristallizzazione e accrescimento.


Che cosa significa precipitazione? Che cosa significa cristallizzazione? Come avviene l'accrescimento di un cristallo? I quesiti che si sono susseguiti mi hanno spinto a ideare e a proporre un semplice esperimento: la formazione di un precipitato. In vitro, ovviamente. Per un chimico il termine precipitato è familiare; per chi non si occupa di reazioni, un po' meno. Di questo vi dirò in un successivo post


Invece, vi confesserò che ero quasi tentato di sezionare un rene di coniglio (foto sopra, realizzata nella cucina di casa) per mostrare come appaiono zona corticale, zona midollare e bacinetto renale: poi ho desistito, ricordando che il rischio microbiologico è sempre in agguato e che quando si propongono attività didattiche - qualunque esse siano - è necessario osservare sempre le norme di sicurezza. Ed è per questo che la reazione di precipitazione interesserà sali inorganici poco pericolosi (al massimo: lassativi) ma di sicuro effetto per quanto voglio mostrare.

2 commenti:

  1. E finalmente ho letto il tuo libro che ho trovato interessante e piacevole. A dire il vero, mi hanno messo un po' in crisi le tante spiegazioni di chimica e non solo, ma la ragione è che non ho competenze adeguate in questo campo nel quale, peraltro, sono sempre stata di dura cervice...A parte questo, trovo che sia un bellissimo libro del quale ho apprezzato in particolare tre aspetti:

    1) il RIGORE scientifico con cui tratti i vari argomenti e ti documenti, rigore non alieno da una passione che ti fa scoprire nei fenomeni naturali una bellezza che al profano sfugge, e che ti fa parlare con entusiasmo per esempio di catalisi e di tanto altro. Quanta competenza appassionata nel descrivere piante, insetti, fiori o medicinali! Certi capitoli sono vere e proprie lezioni fatte con la gioia e l'animo del ricercatore.

    2) Una grande APERTURA CULTURALE che rende il tuo raccontare ricco e vario. Non solo scienze, ma anche storia come indagine sui protagonisti delle varie scoperte, poi arte figurativa, nozioni di farmacia e di medicina (a proposito, conosci la sinfonia che il danese Carl Nielsen ha scritto proprio sui 4 temperamenti?) e altri riferimenti religiosi e letterari.

    3) E poi un' UMANITA' che si svela nel tuo amore per la vita, per la natura, nel custodire amicizie del passato, nell'afflato poetico di certi capitoli in cui parli delle tue passeggiate in montagna o nei vari luoghi che ti sono cari come Venezia, o della sosta in qualche locale per gustare buon cibo e buon vino.
    Una umanità fatta anche di discrezione nel raccontare - come in questo post dove ricordi la nonna - dove sentimenti ed emozioni sono espresse, se mi perdoni il termine mozartiano "sottovoce".

    E' una sorta di diario di viaggio il tuo libro nel quale s'intrecciano vari piani di lettura. Ma proprio perchè è un diario, e la vita continua, penso che in futuro potrebbe esserci anche una seconda puntata.
    Intanto mille GRAZIE di questa!!!!!

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    1. Gentile Annamaria, semplicemente grazie. Vedo che hai letto le mie povere pagine con attenzione. Grazie per aver glissato sugli errori, per cercare i quali ho riletto anch'io tutta l'opera a due mesi dalla sua pubblicazione. I piani di lettura si contrappuntano necessariamente: se avessi scritto solo di chimica, non l'avrebbe letto nessuno e per scrivere di altro non ho i titoli. Non sono uno storico dell'arte o un letterato, sicché l'unico modo era cercare di aggiornare un genere, come il "diario", troppo personale e soggettivo. Una seconda puntata? Intanto vediamo come va la prima: e dove andrò io, perché alle mie Venezie ho dedicato questa uscita, per un prosieguo vorrei cambiare. Tutto sta nel capire se spostarmi verso ovest o verso sud. O molto a sud, dove mi porterebbe il cuore.

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