- reinventare una vita in casa (e non ho avuto difficoltà ad abituarmi, complice il fatto che vivo in campagna e ho un bel po' di prato attorno);
- cercare di fare didattica in modo nuovo (anche se non so quanto efficace);
- voler ancora più bene alle persone che - per forza di cose - sono rimaste lontane fisicamente ma che ho sentito più vicine negli affetti (anche grazie ai moderni mezzi di comunicazione, che benedico davvero e che in questo frangente ho potuto apprezzare di più).
Ora, gli ultimi giorni dell'anno si sono tinti di bianco: tuttavia, prima che la neve scendesse, fermo in macchina, mentre attendevo che il cancello di casa completasse il suo movimento, ho guardato sul colle, sotto il nespolo, intravedendo un merlo alla ricerca di cibo tra le foglie cadute (foto sopra).
Nel mio piccolo, credo che ognuno sia libero di compiere responsabilmente le proprie scelte, ricordando che la libertà individuale (pur sacrosanta e inviolabile) non contempla il diritto di andare in giro a contagiare gli altri.
Chi non vuole fare il vaccino, faccia a meno: ma non pretenda che gli altri facciano altrettanto, giustificando una scelta del tutto personale con numeri che non esistono, con fantabiologia, genetica "bionanomolecolarsubatomica", complotti, calcoli su cifre piovute da chissà dove - magari dalla NASA, dal Pentagono o da qualche cugino di quarto grado che lavora in un laboratorio di ricerca supersegreto di una imprecisata casa farmaceutica.
Uno decide di non vaccinarsi e basta, ne ha il diritto e nessuno glielo deve togliere: augurandogli tutta la salute possibile, accetterà eventuali conseguenze della sua scelta.
Io stesso ho delle riserve, ma per una mia situazione personale che è solo mia e che altri non possono condividere e quindi ne taccio. Sciolta la riserva, con l'aiuto di persone competenti, sarò ben felice di sottopormi alla misura di profilassi, nell'interesse mio e di chi mi è vicino.
Chi non vuole vaccinarsi, faccia a meno, ma eviti di mitragliare corbellerie, che certamente non causano il Covid, ma un terribile mal di capo a chi legge argomentazioni inverosimili.
Dopo l'appunto sui vaccini, eccone un altro sul tremendo terremoto che ha martoriato la Croazia. L'evento, per alcuni commentatori, sarebbe da imputare al Fracking o alle trivellazioni - ipotesi lette sui social network in qualche appunto qua e là. Non mi esprimo in merito, ma biasimo chi si sente in dovere di commentare sempre tutto.
Prendiamo atto delle disgrazie, che pur accadono; ma gioiamo del fatto di essere vivi, di aver salute, di avere del cibo, un riparo e qualcuno da amare. Per il resto, possiamo sperare in un 2021 migliore, adoperandoci per costruirlo bello come lo desideriamo. Ognuno nel suo orticello, direbbe il Candido di volteriana memoria.
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