Rifletto spesso sul fatto che, se mi proponessero di tornare a occuparmi in modo più attivo di Chimica, molto probabilmente ignorerei quasi ogni proposta (come ho già fatto negli anni scorsi).
Alla fine per me è stato un bene essere liquidato come lo sono stato, anche se in malo modo, con una frase rimasta famosa ( ... puzzi troppo da prete!), che denota la pochezza di certe persone e del clima culturale in cui hanno guazzabugliato per decenni - non senza la complicità di una certa politica.
Per me ciò ha significato prima di tutto la mancata possibilità di conseguire un dottorato - che voleva dire forse tre anni di schiavitù per inseguire interessi altrui e poi ancora precarietà e incertezza. E forse non avrei più insegnato e sarei finito in qualche azienda, sempre a inseguire gli interessi di chi paga e non i miei.
Essendo stato allegramente "trombato", ho avuto modo di scoprire altri campi dello scibile (batteri e protozoi in primis, ma anche certi ambiti delle Scienze della Terra) che attualmente mi stanno interessando molto di più di tanti altri argomenti visti durante il mio corso di laurea.
Da un lato mi dispiace perché di questi miei nuovi interessi non potrò farne una professione (a meno che non decida, assai improbabilmente, di fare un'altra laurea); dall'altro, posso dirmi felice - come sono felice (anzi, felicissimo!!!) di aver scaricato tutto il fardello di musica, religione e altre cose che erano solo zavorra di cui mi sono sbarazzato allegramente e più che volentieri.
A proposito di batteri, riporto qualche sottolineatura dell'edizione in mio possesso del celebre Harrison, vol. 2, p. 657, ove è descritta la Salmonellosi.
L'unità di sorveglianza della Salmonellosi del centro nazionale malattie infettive ha notato [...] un aumento dei casi tra luglio e ottobre di ogni anno. [...] Dopo un periodo di incubazione tra le 8 e le 48 ore insorgono improvvisamente dolori colici addominali, diarrea profusa talvolta con muco e sangue. [...] La febbre, a 38°C, è comune e può esservi un brivido iniziale. I sintomi di solito si attenuano nello spazio di 2-5 giorni e il ristabilimento è normale.
Scrivevo questi passaggi in una comunicazione ad un amico, a metà settembre, tratteggiando un quadro che mi ha afflitto personalmente.
Chiuso in casa per sospetto Covid (che Covid non era, per fortuna, ma bastano due linee di febbre per equivocare un allarme), ho trovato modo di realizzare - nella solitudine dell'isolamento forzato - una serie di esperimenti per capire la composizione di quel gas - dall'odore nauseabondo - che accompagnava le mie emissioni fecali.
Si, avete capito bene: da chimico (solo di formazione, non di professione, lo ribadisco: preferisco insegnare, che mi diverte assai di più) ho analizzato la mia pupù (o meglio, i gas che l'accompagnavano) e - per amor vostro - non vi racconto come: ma voi lasciatemi passare il tempo, chiuso in casa tutto il giorno. Qualcuno mi direbbe che era meglio se mi fossi dedicato alla musica (cheppalleeeeee) o alle Avemmarie.
No, invece: ho voluto essere coerente con i miei attuali interessi, anche se un po' di vecchia Chimica analitica tradizionale ogni tanto non guasta. D'altronde, la Salmonella (dovrei parlarne al plurale, visto che si tratta di un ampio insieme...) è un bacillo gram negativo che simultaneamente - e queste tra le tante cose - causa putrefazione, libera acido solfidrico ed è positivo al test della catalasi. Mi son detto: "Dai, Marco, ricerchiamo allora i prodotti della sua attività biochimica con gli opportuni test".
Come lo abbia contratto, questo bacillo, resta un mistero: mangiando la pizza domenica sera (una marinara? Aglio e pomodoro, forse poco cotta...) oppure qualche fetta di prosciutto cotto il precedente sabato. O affezionandomi troppo presto ai felini di casa: anche i gatti - e altri animali - potrebbero esserne portatori... boh!
Intanto, concludo il post ricordandovi che, collaborando con il prof. Barbazza, ho dato alle stampe un grazioso
lavoretto sul meraviglioso mondo dei microbi, di cui avevo detto
QUI.
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