L'artista messicano Diego Rivera (1886-1957), sentimentalmente unito a Frida Kahlo (1907-1954) oltre che (carnalmente) a molte altre donne, nel 1932 fu a Detroit, ove realizzò 27 pannelli nei quali rappresentò il trionfo e la potenza dell'industria americana.
Detroit è la sede della Ford, non dimentichiamolo. Il compagno comunista Rivera si trova in una delle roccaforti del capitalismo per rappresentare, con la sua arte, il lavoro e l'industria pesante, non senza metterne in luce le contraddizioni. Ad esempio, celebrando l'industria chimica, da un lato egli rappresenta il potenziale distruttivo della stessa, in quanto produttrice di armi di sterminio di massa.
Dall'altro, "La Vaccinazione", celebra la chimica a servizio della medicina e della salute con una composizione che ricorda il presepe: il bambino è posto in piedi sul lettino anziché coricato nella mangiatoia, l'infermiera prende il posto della Madonna, il medico di San Giuseppe e gli scienziati stanno al posto dei tre magi, chini sulle loro ricerche.
Ma il bue e l'asinello (come sindacalisti - rappresentanti delle pecore e degli altri animali usati per la produzione di vaccini) sono ancora al loro posto.
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