Una classe di composti, una reazione caratteristica.
Questo è il binomio che ha contraddistinto l'insegnamento della reattività
organica al liceo e ai corsi di base, e che qui si riassume brevemente ricordando
che l'impostazione è fortemente limitante, quasi quanto la trattazione.
Gli idrocarburi
sono composti binari, formati solamente da carbonio e idrogeno, C e H, divisi
in due grandi famiglie: saturi e insaturi.
Gli idrocarburi
saturi (alcani e cicloalcani) danno reazioni
di sostituzione radicalica.
Così il metano, reagendo con il cloro, forma la serie
dei clorometani: cloruro di metile, diclorometano, cloroformio e tetracloruro di
carbonio.
I clorometani nelle rappresentazioni stick & ball di A. W. von Hofmann |
Questi prodotti rappresentano i termini più semplici della classe degli alogenuri alchilici, che danno invece reazioni di sostituzione nucleofila alifatica (oppure reazioni di eliminazione). Così, il cloruro di metile reagisce con CN- in questo modo:
CH3Cl + CN- -> CH3-CN + Cl-
Si forma l'acetonitrile, che poi può essere idrolizzato ad acido acetico o ridotto a etilammina.
Gli idrocarburi
insaturi comprendono diverse classi:
- gli alcheni o olefine, che danno reazioni di addizione elettrofila; ad esempio, l'etilene addiziona:
o
idrogeno per dare etano: C2H4 + H2 -> C2H6
o
acqua per dare l'etanolo: C2H4 + H2O -> C2H5OH
o
acido cloridrico per dare cloruro di etile: C2H4 + HCl -> C2H5Cl
o
cloro per dare 1,2 dicloroetano: C2H4
+ Cl2 -> CH2Cl-CH2Cl
- Anche gli alchini, di cui l'acetilene rappresenta il capostipite, danno reazioni di addizione. L'acetilene, ad esempio:
- addiziona HCl per formare cloruro di vinile, CH2=CHCl;
- addiziona HCN per dare acrilonitrile, CH2=CH-CN;
- addiziona acqua per dare alcol vinilico che per tautomeria dà acetaldeide, CH3-CHO.
- Gli areni (omologhi del benzene) danno reazioni di sostituzione elettrofila aromatica: solfonazione, nitrazione, clorurazione, bromurazione, acilazione, alchilazione, formilazione...
Aldeidi e chetoni, ottenuti per ossidazione degli alcoli primari o secondari,
rispettivamente, contengono un gruppo
carbonilico.
La reazione caratteristica del gruppo carbonilico è l'addizione nucleofila all'atomo di carbonio
carbonilico: a seconda della natura del nucleofilo si avranno poi diversi
prodotti (acetali da alcoli; tiochetali da tioli; immine da ammine primarie;
ossime da idrossilammina; fenilidrazoni da fenilidrazina; cianidrine da
cianuro; etc.).
Per ossidazione delle aldeidi si ottengono gli acidi carbossilici, che oltre a
comportarsi da acidi, formano una serie di derivati (cloruri acilici, anidridi,
esteri, ammidi) interessati dalla reazione di sostituzione nucleofila acilica, di cui vedete il meccanismo
nell'immagine sottostante.
X funziona da gruppo uscente (talvolta indicato con
LG, leaving group): l'attacco
del nucleofilo (Nu:) porta alla formazione dell'intermedio (al centro) cui
segue l'uscita di X-, con formazione del nuovo prodotto di
sostituzione (a destra).
Il nucleofilo cerca l'elettrofilo.
Un nucleofilo è caratterizzato da elevata densità
elettronica (è elettron-ricco), cui corrisponde una carica negativa netta o
parziale che può essere donata ad un elettrofilo, caratterizzato invece da
povertà elettronica (è elettron-povero), cui corrispondono una carica positiva
netta o parziale e la capacità di accettare densità elettronica dal donatore.
Poli opposti si attraggono, diceva Coulomb: anche i
siti reattivi delle molecole organiche si comportano così.
Un nucleofilo (elettron-ricco) è donatore; un
elettrofilo (elettron-povero) è accettore. Questa stigmatizzazione ricorda molto
la definizione di basi ed acidi (rispettivamente) data da Lewis - anche se in
chimica organica una base è tale quando strappa un H+ da una specie
(acida) che può donarlo.
... è chiaro il concetto? (cit.)
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