mercoledì 29 luglio 2020

Franklin, Hodgkin, Stimson

Di Rosalind Franklin (1920-1958) abbiamo detto al post precedente: donna, ebrea, comunista, lavorava a Cambridge negli anni più algidi della Guerra fredda. Mi piacerebbe vedere i termini esatti del contratto con cui era stata assunta da Wilkins, che la riteneva un'assistente e non una sua pari grado. Forse per questo egli si arrogava il diritto, in quanto capo, a mettere le mani sul lavoro della sua sottoposta e farne l'uso che più gli aggradava: dal punto di vista etico, ciò potrebbe risultare scorretto, ma - spulciando il contratto e i termini della collaborazione - potrebbe emergere che tutto risulti corretto da un punto di vista legale. Non ho i mezzi per dirimere la questione (interessante, anche se è giusto restituire alla Franklin il suo ruolo nella scoperta della doppia elica del DNA: a proposito leggiamo di Matt Ridley, Francis Crick. Lo scopritore del codice genetico, Torino, Codice Edizioni, 2010) e procedo oltre.

Di Dorothy Hodgkin (1910-1994) non si parla mai: donna anch'ella, "british" anche se pacifista e femminista, lavorava a Oxford. La ricordo oggi, 29 luglio, a ventisei anni dalla morte. Come la Franklin, ella era una cristallografa e come la Franklin si trovò a lavorare su molecole di interesse biologico: insulina, vitamina B12, penicillina (a dx nella foto sotto), colesterolo. 


Da brava "british" - anche se un po' eccentrica, ma sempre composta - si sposò ed ebbe tre figli. Come donna-scienziata trovò numerose difficoltà a poter partecipare ai convegni internazionali, sebbene si adoperasse per far partecipare gli scienziati dei paesi del Patto di Varsavia. 

Ella presenziò a quello che nel 1946 condusse alla fondazione della Società internazionale di Cristallografia. L'anno dopo divenne membro della Reale accademia inglese delle Scienze. 

Le sue scoperte le meritarono il Nobel nel 1964. I giornali intitolarono: Oxford housewife wins Nobel prize - Una casalinga di Oxford ha vinto il premio Nobel. Ella era infatti nota come la signora Hodgkin, ma quello era il cognome del marito: da nubile ella si chiamava Crowfoot.

Tra le cose che notò c'è la seguente: irradiando il colesterolo con raggi X si aveva la rottura tra gli atomi di C 9 e 10, con apertura dell'anello B e rotazione. Si osservava la struttura triciclica della vitamina D3 come prodotto. Ecco un passo importante per la comprensione della biosintesi della vitamina D attraverso la reazione fotochimica, attivata dai raggi del sole, che avviene sotto la cute.

A questo punto aggiungo al post un richiamo a una terza donna, che ha la colpa più grande di tutte: essere cattolica e pure suora domenicana. Si tratta di Suor Miriam Michael Stimson OP (1913-2002), nata a Chicago anche se di origine inglese e irlandese - donde la Fede. 


Frequentò il San Joseph College and Academy, dove si diplomò, si laureò e maturò la sua vocazione religiosa, entrando nella famiglia di San Domenico. Si trasferì alla Siena Heights University, ove completò la sua formazione e divenne docente di chimica.
 
Si interessò alla spettroscopia infrarossa; mise a punto la tecnica dell'IR in solido (mediante l'uso di pastiglie di bromuro di potassio, note a tutti gli studenti di chimica) e se ne servì per studiare il DNA.  Dopo Marie Curie, fu la seconda donna a tenere lezioni alla Sorbona. Fu tra i primi scienziati a intuire che "il cancro" potesse essere conseguenza di un danno genetico.

A parità di contributi dati, non solo in termini scientifici ma anche in termini di emancipazione femminile, tra una compagna schiva, ribelle e insofferente, una signora borghese un po' eccentrica e un'austera suora cattolica, vi lascio scegliere chi tra queste meriti di essere lasciata cadere nell'oblio per prima. 

Intanto vi lascio l'immagine della quarta di copertina del libro The soul of DNA di J. Tsuji, dedicato a Sr. Stimson OP.


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