lunedì 8 marzo 2021

Il complesso geotermico di Larderello e altre cose


L'Italia è stato il primo paese al mondo a sviluppare la ricerca e lo sfruttamento dell'energia geotermica ai fini elettrici. Con la nazionalizzazione dell'energia elettrica, il bacino è passato dalla società Larderello SpA all'Enel

Il video sopra racconta la storia dello sfruttamento di questa straordinaria risorsa naturale a partire dall'Ottocento, con l'impegno della famiglia Larderel nell'estrazione dell'acido borico, fino agli anni Novanta del secolo scorso, quando la Ricerca e l'innovazione Enel hanno cambiato il volto e le prestazioni degli impianti di Larderello.

Da qualche tempo, questo è un tema che approfondisco a lezione, sia tramite letture mirate (un bellissimo brano che trovo interessante da un punto di vista didattico è riportato in un vecchio manuale di Chimica e mineralogia per i licei, scritto da Raffaele D'Alessandro e pubblicato da Mondadori nel 1952) sia con la visione di documentari.

L'acido borico, H3BO3, è un composto del boro del quale sono ricche le emissioni di Larderello: scoperto in esse dal farmacista Hoefer, fu ottenuto mediante un ingegnoso sistema di cristallizzazione che sfruttava lo stesso calore delle emissioni. 

L'acido borico trovava impiego quale blando antisettico (usato nella formulazione di colliri); è usato nell'industria del vetro (per produrre i vetri borosilicati resistenti al calore), nella produzione di smalti, vernici, cuoio, carta, adesivi e materiali pirotecnici.

Se riscaldato, perde una molecola d'acqua e si trasforma in acido metaborico, HBO2. Per successivo riscaldamento, si hanno l'acido tetraborico, H2B4O7 (il sale sodico di quest'acido costituisce il borace) e l'anidride borica, B2O3.

Per riconoscere qualitativamente l'acido borico si possono usare cartine alla curcuma oppure la tintura di mimosa - reagente del saggio di Robin, descritto dal caro amico Paoloalberto nel suo blog: leggete qualche informazione in più QUI.


A proposito di mimosa: buon 8 marzo a tutte le donne! E quest'anno, un ricordo particolare (e grato) va a Teresa Mattei, Teresa Noce e Rita Montagnana, tre esponenti del PCI che introdussero, 75 anni fa, l'uso dei rametti di mimosa per celebrare in Italia la Festa internazionale della Donna

Ricordiamo anche che il 2 giugno di quello stesso anno le donne votarono, accanto agli uomini, il referendum che sancì la fine della monarchia sabauda e che diede alla storia la Repubblica Italiana.

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