Il mondo è pieno di coloro che soffrono ingiustamente e non per colpa loro.
Quale dovrebbe essere il nostro atteggiamento nei confronti di coloro che parlano male di noi, che diffamano i nostri buoni nomi, che rubano la nostra reputazione e che ridono dei nostri atti di gentilezza?
La risposta si trova nella prima parola della Croce: il perdono.
Se c'è mai stato qualcuno che avesse il diritto di protestare contro l'ingiustizia, era Lui che è la Giustizia Divina; se mai c'era qualcuno che aveva il diritto di rimproverare coloro che avevano bucato le Mani e i Piedi con l'acciaio, era Gesù Nostro Signore sulla Croce.
Eppure, nello stesso momento in cui un albero si rivolta contro di Lui e diventa una Croce, quando il ferro si rivolta contro di Lui e diventa chiodo, quando le rose si rivoltano contro di Lui e diventano spine, quando gli uomini si rivoltano contro di Lui e diventano carnefici, lascia cadere dalle Sue Labbra, per la prima volta nella storia del mondo, una Preghiera per i suoi nemici: "Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno" (Luca 23:34).
(Fulton J. Sheen, da "The Rainbow of Sorrow")
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