Finalmente, quasi al termine di questa settimana, riesco a scrivere qualcosa di nuovo e la dedico a Lazzaro Spallanzani (Scandiano, 12 gennaio 1729 – Pavia, 11 febbraio 1799), sacerdote e scienziato considerato il padre della biologia sperimentale.
Egli è il protagonista di un bel libro del professor Paolo Mazzarello, docente di storia della medicina all'università di Pavia: L'intrigo Spallanzani (ed. Bollati Boringhieri).
L'attività scientifica di Spallanzani si rivolse a quattro grandi capitoli della fisiologia: generazione, circolazione, digestione e respirazione.
Nel 1771, egli osservò per primo il moto del sangue nei capillari degli animali a sangue caldo e studiò la sistole cardiaca.
Provò con esperienze che la respirazione avviene all’interno dei tessuti; verificò che i pesci respirano con le branchie e accertò la respirazione cutanea degli anfibi.
Applicando il metodo sperimentale, Spallanzani mostrò pure che la digestione è in fondo è un fenomeno prevalentemente chimico e non una semplice triturazione meccanica.
Nei suoi esperimenti sulla digestione egli prelevò del succo gastrico dall’esofago di una gallina d’India, lo mise dentro un tubo di vetro riempito di pezzi carne e chicchi di grano che si era messo attaccato alle ascelle, a mo’ di termostato, e realizzò per la prima volta nella storia della scienza un esperimento di digestione artificiale.
In questo modo non solo dimostrò che era il succo gastrico la causa e il fattore decisivo della digestione, ma anche che esso poteva operare perfettamente fuori dell’organismo: perfino dopo la sua morte.
In questo modo Spallanzani riuscì così ad escludere che nella digestione intervenissero processi o funzioni metafisiche di carattere vitalistico o semplice triturazione degli alimenti, e che l’intero processo era riconducibile ad una funzione di tipo chimico che sarà chiarita nei decenni a venire, come ricordato QUI.
Spallanzani sollevò poi il velo sul mistero della generazione con le sue pionieristiche ricerche sulla fecondazione artificiale, completate con gli studi sulla rigenerazione. Fu un convinto sostenitore dell’ovismo, combatté la teoria della generazione spontanea - riprendendo le osservazioni di Redi e anticipando Pasteur - ed espose anche le sue scoperte sull’inseminazione artificiale.
Nel 1773 dette alle stampe un trattato sulla circolazione del sangue (Dei fenomeni della circolazione), e nel 1776 gli Opuscoli di fisica animale e vegetabile, una raccolta di osservazioni sulla digestione in diversi animali.
Viaggiò a Costantinopoli (1785) e nel Regno delle due Sicilie (1788): fu autore di un bellissimo resoconto del viaggio alle isole Eolie, in cui descrisse l'attività vulcanica e compì osservazioni sulla composizione dei gas emessi dallo Stromboli.
Spallanzani godette, vivente, di enorme prestigio, ebbe grandi riconoscimenti internazionali, fu socio di molte accademie e società scientifiche nonché corrispondente e amico di numerosi scienziati del suo tempo. Il suo prestigio suscitò invidie presso i colleghi che lo accusarono di aver sottratto reperti dal museo di storia naturale dell'ateneo, cosa dimostratasi falsa. E la vendetta non si fece troppo attendere... leggete "L'intrigo..."!
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