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sabato 17 settembre 2022

Il malva della regina

La regina Vittoria, figlia del principe Edoardo Augusto, duca di Kent, si ritrovò a essere l’erede al trono del re Guglielmo IV dopo la morte del re - senza figli né figlie in vita, nel 1837, anche poiché il quarto figlio di Giorgio III, ovvero la regina Carlotta, era già deceduta senza eredi. 

Al mattino presto di un giorno di giugno del 1837, nella periferia di Londra, una ragazza di diciotto anni, ancora in pantofole, è incoronata regina d’Inghilterra. 

Si apre così il regno di una donna che, da giovane principessa accolta con affetto dal popolo e dal Parlamento, era destinata a diventare l’icona della tradizione inglese per eccellenza, simbolo di determinazione e continuità in un’epoca di grandi progressi. Sono gli anni della Seconda rivoluzione industriale e dei fermenti sociali, ma anche della decadenza di un’aristocrazia affetta da numerose contraddizioni, figlie di un severo moralismo.

L’Età vittoriana è un’età di grande progresso materiale e intellettuale, tanto più in Inghilterra, patria della rivoluzione industriale: è l’età in cui prendono piede anche le idee di uguaglianza, emancipazione femminile, socialismo; è l’epoca in cui l’Inghilterra raggiunge il massimo della propria potenza mondiale

In tutto ciò in realtà, Vittoria ha un ruolo modesto; altri governano la politica del Paese e le sue idee non sono certo indirizzate al progresso. Tuttavia per un Paese disorientato dal proprio impetuoso cambiamento, Vittoria rappresenta la stabilità, la continuità, il perdurare rassicurante delle tradizioni. Così Vittoria è diventata l’emblema di un Paese e di un’epoca.

È la regina Vittoria a sancire un passaggio epocale per la storia del colore presentandosi al matrimonio di sua figlia con un abito dalla tinta insolita, appena scoperta da un giovanissimo chimico, William Perkin. Scoppia la moda. Tutti vogliono il malva per vestire e per arredare.

Per chi voglia conoscere meglio questa grande sovrana, ecco una nutrita bibliografia che potete consultare QUI.

Altrimenti ci sono un paio di film interessanti: The young Victoria, ambientato agli inizi del regno, e La mia regina, ambientato negli anni della maturità, quando la regina è ormai vedova da tanti anni.


Per dovere di cronaca, c'è Victoria e Abdul, film del 2017 che tenta di raccontare il rapporto tra l'anziana sovrana e il suo segretario indiano, Abdul Karim, al suo servizio fino alla morte.

sabato 10 settembre 2022

Elgar, tra musica, chimica e Bach

Sir Edward Elgar (1857-1934) fu un compositore inglese, noto per le Variazioni Enigma e l'oratorio Il sogno di Geronte, composto su testi del cardinale Newman - suo conterraneo e contemporaneo.


Nato a Lower Broadheath vicino a Worcester, Edward William Elgar venne al mondo in un idillio di campagna che influenzò la sua creatività per il resto della sua vita. Figlio di un accordatore di pianoforti, egli divenne da giovane un musicista piuttosto stravagante, non accademico ma dotato, accompagnando all'organo cori di dilettanti, oltre a fare le prime incursioni nella composizione. 
Scrivere musica non era certamente il percorso più redditizio per sopravvivere e per pensare al matrimonio: fu costretto a trascorrere un po' di tempo a lavorare presso un avvocato per sbarcare il lunario.
Giunse alla notorietà con le Variazioni "Enigma", nel 1899, pagina tuttora eseguita: è anche la sua composizione più misteriosa. Ognuna delle quattordici variazioni ha un sottotitolo criptico che si riferisce a una persona (o animale) nella vita di Elgar, inclusi sua moglie, il suo editore e vari amici e studenti. 
La celebre variazione Nimrod, dedicata all'amico Jeager, potete ascoltarla QUI; l'undicesima variazione raffigura presumibilmente Dan, il bulldog di George Sinclair (che all'epoca era organista nella cattedrale di Hereford), dopo essere caduto nel fiume Wye.


Raggiunto e consolidato il successo (e morti la
Regina Vittoria e il di lei compositore prediletto Sullivan), Elgar fu nominato cavaliere dal re Edoardo VII nel 1904, ottenendo finalmente il tipo di riconoscimento che sua moglie Alice si attendeva per lui. Nello stesso anno si stabilì a Hereford (Plas Gwyn).


Nel tempo non dedicato alla musica, Elgar era un chimico dilettante. Nella sua casa allestì The Ark, un laboratorio di chimica, in un capannone nel giardino sul retro. Tra un esperimento e l'altro, gli riuscì di brevettare un dispositivo per la produzione di idrogeno solforato che chiamò apparato per l'idrogeno solforato di Elgar.


La diffusione della sua produzione musicale nelle sale da concerto dell'Europa continentale permise ad Elgar di stringere amicizie con musicisti del calibro di Richard Strauss, forse il massimo autore di musica sinfonica dell'epoca. I due si conobbero nel 1901 e si incontrarono di nuovo nel 1920, desiderosi di sanare la spaccatura - Elgar era inglese, Strauss tedesco - causata dalla Prima guerra mondiale

Durante l'incontro, Elgar propose a Strauss di orchestrare la Fantasia e Fuga in do minore BWV 537, originariamente composta da Bach per organo solo a Weimar tra il 1708 e il 1717. 
Nelle intenzioni originali, Strauss avrebbe orchestrato la Fantasia ed Elgar avrebbe lavorato alla Fuga. Elgar completò la sua sezione nella primavera del 1921, ma Strauss non mantenne mai la sua parte dell'accordo.

Elgar procedette allora anche all'orchestrazione della Fantasia e l'orchestrazione combinata finale fu eseguita per la prima volta nel 1922, a Gloucester; la resa orchestrale è stata ben accolta dal pubblico.
Nel video potete ascoltare la registrazione dal vivo, effettuata all'ultima notte dei 2000 Proms presso la Royal Albert Hall di Londra con Sir Andrew Davis alla direzione della BBC Symphony Orchestra.

mercoledì 12 aprile 2017

BEATE VACANZE DI PASQUA...

Durante le vacanze di Pasqua del 1856, un giovane allievo del Royal College of Chemistry a Londra, William Perkin (1838-1907), era intento a svolgere un compito assegnatogli dal suo professore, il tedesco Auguste Wilhelm von Hofmann (1818-1873).

Egli doveva cercare il modo di ottenere del chinino per ossidazione di alcune ammine aromatiche, ricavate dal catrame di carbone.

Il chinino è un noto febbrifugo e antimalarico, estratto dalla corteccia dell'albero della china, di formula C20H24N2O2. Oggi sappiamo che è assai improbabile riuscire a costruire la complessa struttura della molecola di questo alcaloide con una semplice ossidazione di uno scarto: le conoscenze del tempo tuttavia permettevano di fantasticare questa sintesi.

William trattò un miscuglio di ammine aromatiche (tanto studiate dal suo maestro) con bicromato di potassio: ottenne una poltiglia nerastra che cercò di purificare con alcool. Ricavò una soluzione di un bel colore violetto, che macchiava gli stracci con i quali il chimico in erba (aveva appena diciotto anni) puliva le mani, il bancone e gli strumenti del piccolo laboratorio allestito in casa. 


Osservate le capacità tintorie di questo prodotto, Perkin padre contattò un'industria tessile scozzese che rispose sottolinenando che se questa nuova sostanza colorante non costava troppo, essa poteva costituire una notevole scoperta - forse importante quanto l'invenzione del telaio meccanico. Perkin senior & sons non se lo fecero ripetere; brevettarono la preparazione del colorante e impiantarono uno stabilimento per la sua produzione a partire dal benzene greggio - acquistato a basso prezzo dall'industria del gas di città.


Le operazioni, compiute in discontinuo, si possono così schematizzare:
- nitrazione del benzene;
- riduzione del nitrobenzene ad anilina;
- ossidazione dell'anilina a mauveina (questo il nome del colorante).

Partendo da benzene greggio (contenente non solo benzene, ma anche suoi omologhi) si ottenevano miscele di nitroderivati aromatici e quindi di aniline. Questo fu chiarito solo in seguito, quando i chimici del XX secolo si arrabattarono per determinare la struttura della mauveina.


A 36 anni, William Perkin era sufficientemente ricco da potersi ritirare dagli affari e dedicarsi completamente alla chimica, scoprendo la reazione che porta il suo nome (sotto, in un mio quaderno di appunti) e preparando una delle prime fragranze di sintesi (cumarina). 


Ebbe la soddisfazione di vedere la Regina Vittoria sfilare con un vestito di seta tinto con la "sua" mauveina.


Membro della Royal Society, vinse la Medaglia Davy e visse a sufficienza per vedere l'istituzione della Medaglia Perkin, conferita annualmente dalla Società Chimica Americana ai migliori ricercatori nel campo della Chimica Organica.

Una curiosità: nacque il 12 marzo, lo stesso giorno in cui è nato il mio professore di "chimica dei coloranti e dei pigmenti" (ciao Lucio!) - quella chimica che lo stesso Perkin ha contribuito a far nascere grazie alla scoperta fortuita in un laboratorio casalingo e alla conseguente nascita dell'industria delle tinture per i tessuti. 

Come fabbriche di coloranti sono nate tutte le principali industrie chimiche (BASF, BAYER, AGFA, CIBA), nei laboratori delle quali sono state ampliate le conoscenze sulle sostanze organiche. E si è capito così che era proprio impossibile ottenere il chinino per semplice ossidazione dell'anilina...

Buone "vacanze" e buona Pasqua di Risurrezione a tutti!

MC