Fisico eminente e intellettuale naturalmente aristocratico, Freeman Dyson (nato nel 1923) può essere a buon diritto considerato uno fra i testimoni più lucidi e sensibili del nostro tempo.
Benché pacifista, durante la Seconda Guerra Mondiale lavorò come scienziato civile per l'aviazione inglese. Fu l'esperienza che forse lo segnò di più, portando sotto il faro della sua coscienza una serie di conflitti di difficile soluzione.
Dyson comprese l'importanza di quella indipendenza o autonomia degli scienziati, di quel loro ribellismo o insofferenza a ogni vincolo, che sono una condizione essenziale per potersi dedicare interamente al proprio compito.
Questo è uno dei motivi per cui, in un libro dal titolo "Lo scienziato come ribelle", Dyson presenta diversi straordinari ritratti di scienziati "ribelli" (Galileo, Franklin, Darwin, Einstein, Sakharov ...): un libro che rappresenta una particolare autobiografia ma anche una cronaca, insieme impietosa e suggestiva, del nostro tempo e che si compendia nell'aforisma: "la scienza è un territorio di libertà ed amicizia in mezzo alla tirannia e all'odio".
mc
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