Il 2 settembre di 165 anni fa nasceva Wilhelm Ostwald, premio Nobel per la chimica nel 1909. Scrissi di lui nel mio libro "Uno sguardo sulla catalisi" e riporto il trafiletto a lui dedicato.
Oltre alla catalisi, furono oggetto di interesse di Ostwald altri campi della Chimica Fisica, come la viscosità delle miscele (inventò un viscosimetro per misurarla), l'elettrochimica e la teoria del colore, sul quale scrisse un poderoso trattato.
Ostwald si dedicò anche alla filosofia della scienza: riprese la classificazione delle scienze già intuita da Augusto Comte, dividendole in scienze formali (la logica e le matematiche), scienze fisiche (chimica, fisica, etc.) e scienze biologiche (biologia, fisiologia, psicologia, sociologia).
Nutriva una sconfinata fiducia nella Scienza (con la maiuscola) e ad essa attribuiva il compito di prevedere e costruire i futuri scenari per l'umanità, con particolare attenzione alle risorse energetiche e all'energia solare.
Nel 1918 aderì alla Massoneria, e diventò Gran Maestro di Loggia. A lui si addicono bene i primi versi del testo della cantata "La gioia massonica" di Mozart, dedicata dall'autore al barone Ignaz von Born, mineralogista e filosofo naturale: "vedi come l'occhio rigoroso dell'osservatore rivela gradualmente le leggi della natura... questa è gioia per il libero muratore".
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