mercoledì 5 settembre 2018

I bottoni di Napoleone


Inizio la mattinata con l'ascolto dell'Ouverture 1812 di Tchaikovskij. Il brano racconta musicalmente la vittoria russa sull'esercito napoleonico: la preghiera iniziale dei violoncelli (che intonano un tema musicale preso a prestito dalla liturgia ortodossa: in alcune esecuzioni è intonata da un coro), gli incisi della Marsigliese che annunciano l'arrivo dei francesi (e dei molti giovani soldati raccattati a forza negli stati dominati direttamente o indirettamente da Napoleone: rischiò di essere arruolato anche un ventenne di nome Gioacchino Rossini), lo sviluppo serrato a raccontare la battaglia di Borodino e infine il tripudio degli ottoni (nel video), delle campane e dei cannoni a suggellare la vittoria russa e il ritorno a casa di quel che rimaneva delle aquile azzurre.


Pare che cappotti, calzoni e giubbe delle uniformi dell’esercito francese in Russia avessero bottoni di stagno. Col gelo, lo stagno metallico si trasforma in una polvere grigia non metallica, che è ancora stagno, ma che ha una struttura diversa: si parla di forme allotropiche dell’elemento, che a una certa temperatura si presenta allo stato metallico e ad un’altra ha una struttura diversa, non metallica e friabile.

All’approssimarsi dell’inverno, quando nel Bassopiano Sarmatico le temperature scendono parecchio al di sotto dello zero, come avrebbe potuto un soldato francese sorreggersi i calzoni o chiudersi il cappotto e allo stesso tempo combattere se i bottoni fossero stati di stagno? Non restava che la disfatta, come fu. Quindi potrebbero non essere state la fame e il fuoco, ma solamente il freddo che ha deteriorato i bottoni di stagno a sconfiggere definitivamente Napoleone… 

La «malattia dello stagno» era nota da secoli al nord, soprattutto ai costruttori di organi che usa(va)no il metallo nella fusione delle canne. La malattia dello stagno era nota anche come  peste degli organi, e pare impossibile che Napoleone non ne fosse al corrente. E anche col gelo la polverizzazione dello stagno non è proprio istantanea… 

La bizzarra ipotesi di Penny Le Couteur e di Jay Burreson ha dato il titolo a un libro, I bottoni di Napoleone, dedicato a diciassette gruppi di molecole che hanno cambiato il corso della storia dell’uomo, arrivando a determinare moltissimi aspetti della nostra vita quotidiana. Questa è la copertina della versione uscita in allegato a "Le Scienze", che a suo tempo avevo letto e acquistato.


Oltre all’infausto esito della campagna di Russia dovuta allo stagno, il lettore sbigottirà di fronte a come un banale incidente domestico con un grembiule detonante ebbe come conseguenza lo sviluppo dei moderni esplosivi e la nascita dell'industria cinematografica; a come la passione degli europei per la caffeina, una molecola che dà una blanda dipendenza, finì per portare alla rivoluzione comunista in Cina. 

Metano, petrolio e guerre che per essi sono state combattute e si combattono tuttora sono stati esclusi. Più che un libro, meriterebbero forse un’enciclopedia a parte.

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