Lunedì 31 agosto abbiamo ricordato i 150 anni della nascita di Maria Montessori, una delle prime donne a laurearsi in medicina in Italia - accanto a Giuseppina Cattani, alla quale ho accennato nel nuovo libro stampato di recente che spero di presentare a breve e di cui dirò in apposito post.
In realtà, molto prima delle dottoresse Montessori e Cattani, tra i monti a nord di Venezia, una donna ottenne l'ambito titolo, anche se in circostanze assai fuori del comune (oltre che quasi fuori dal mondo).
Maria Antonia Talamini (1753-1828) fu la prima donna ad esercitare la professione di medico in Cadore, nel paese di Vodo - che l'ha recentemente ricordata intitolando una via alla sua "dotòra", come riporta QUI la stampa locale.
Moglie di un medico, Gianantonio Talamini Minoto, sposato quando aveva appena diciannove anni, ella lavorò al suo fianco aiutandolo e imparando.
La signora Talamini conosceva molto approfonditamente la botanica farmaceutica ed era in grado di preparare tisane, decotti, pomate in un'epoca nella quale i medicamenti si facevano attingendo sapientemente alla "farmacia del Signore" e non ancora alle risorse della moderna Chimica Industriale - che sarebbe nata qualche decennio più tardi.
Dal 1781, rimasta vedova giovane, con tre figli da crescere, ella continuò a mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti, curando i pazienti che in lei riponevano fiducia e a lei si affidavano.
L'invidia di un flebotomo (una figura scomparsa, che potremmo descrivere come colui che praticava i salassi) fece in un certo qual modo la sua fortuna. Egli dapprima la denunciò al Consiglio dei Dieci della Serenissima. Il Consiglio convocò a Venezia la Talamini, la fece imprigionare per esercizio abusivo della professione e la rinviò alla Scuola di Medicina di San Giacomo dall'Orio in Venezia per essere interrogata.
Maria Antonia dimostrò notevoli e amplissime conoscenze, sia sul piano pratico sia sul piano teorico, tanto di chirurgia quanto di medicina interna e di ostetricia; alla fine le fu accordata la Laurea in Medicina. Era il 19 marzo 1791. Tornata in Cadore, riprese l'esercizio della professione fino alla morte. Le subentrò il figlio Agostino, anch'egli medico.
Alle ragazze e ai ragazzi che domani sosterranno il test d'ingresso a Medicina: in bocca al lupo!
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