giovedì 11 febbraio 2021

Da Priestley a Darwin

- Per il Darwin Day 2021 -

I nonni di Darwin furono ambedue membri della Lunar Society, quell'associazione di uomini dotti che a Birmingham si ritrovava la sera del lunedì più prossimo al plenilunio: la luce della luna rischiarava il cammino notturno per il rientro a casa.


Oltre ai nonni del più celebre naturalista del XIX secolo, ne facevano parte James Watt, Joseph Priestley, il dottor Withering e altri. In quel circolo di intellettuali si coltivava l'interesse per le scienze naturali e per la politica (in chiave "progressista" e antischiavista, tanto da attirarsi prima il biasimo e poi le ire dei reazionari inglesi, che culminarono nel 1791 con il rogo della casa di Priestley e varie aggressioni ad altri membri).

Erasmus Darwin, celebre filosofo, era il padre di Robert Darwin, medico;  quest'ultimo sposò Susannah Wegwood, figlia di Josiah Wegwood, fabbricante di porcellane con il pallino per la chimica delle argille. Dalla loro unione, il 12 febbraio 1809, nacque Charles Robert.

Le frequentazioni sopra riportate sono utili per ricostruire l'ambiente culturale dove Darwin si è formato ed è cresciuto: quello agnostico della famiglia paterna e quello unitariano da parte di madre - anche se Charles conseguirà una laurea in teologia anglicana a Cambridge (1831), dopo aver frequentato le scuole del tempo (improntate sull'insegnamento delle lingue - più morte che vive, dei classici, della storia e della geografia dei domini britannici) e aver fallito gli studi di medicina (impostigli dal padre) a Edimburgo. 

Durante i suoi anni di studio ebbe modo di conoscere il botanico Henslow, di leggere Lyell e Malthus, Herschel e Humboldt, di accompagnare il geologo Sedwick in una escursione nel Galles.

Il giovane Darwin intanto collezionava coleotteri e minerali e mostrava uno spiccato interesse per la chimica, compiendo degli esperimenti in una rimessa, facendosi assistere dal fratello e stando soprattutto lontano dal padre che non sopportava - tra le varie stramberie di quel figlio così fuori dalle righe - l'odore nauseabondo che si sprigionava dai suoi test-tube (odore per il quale lo stesso Charles fu soprannominato Gas).

Poi vennero il viaggio a bordo del Beagle (1831-1836) e una vita quieta in una vecchia canonica nella campagna del Kent, dove rielaborò pazientemente le centinaia di annotazioni che raccolse in cinque anni straordinari.

Oltre ai resoconti di viaggio, all'Origine della specie (1859), alla Discendenza dell'uomo (1871), all'autobiografia (pubblicata postuma), Darwin scrisse molte lettere ai colleghi naturalisti. 

In una di queste, indirizzata al collega e amico Joseph Hooker, botanico, egli ragionava sull'origine della vita. Il naturalista britannico si era convinto che tutto accadde "in una piccola pozza calda, in presenza di sali ammoniacali, fosforici e sotto l'effetto della luce e del calore... un composto proteico dovette formarsi per andare incontro a cambiamenti sempre più complessi". 


Il giovanile pallino per la chimica evidentemente ancora sopravviveva dentro di lui e lo ha accompagnato fino alla morte, avvenuta il 19 aprile 1882. Nonostante collaborasse alle attività della sua parrocchia (senza comunque partecipare alla funzione domenicale) e col tempo avesse preso le distanze dalla chiesa anglicana ufficiale, professandosi agnostico (cfr. lettera a John Fordyce, 1879), fu tumulato nell'Abbazia di Westminster.

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