Giusto per concludere l'anno scolastico, due passi in città per vedere dal vivo qualcuno dei luoghi ricordati durante le lezioni bisogna farli: io ho scelto Borgo Piave, a sud-ovest di Belluno, poco dopo la confluenza con l'Ardo.
Nei pressi del ponte della Vittoria, un muro ospita la storia degli zattieri che fluitavano il legname dai boschi della montagna veneta fino a Venezia, usando la via del fiume.
La storia è raccontata dai murales di Marta Farina: davvero meritano di essere visti, ammirati e letti quali capitolo di un libro su uno dei tanti aspetti della vita di montagna.
In questo post riporto la fotografia di due di essi: quello sopra, ispirato a un dipinto di Girolamo Moech (1792-1857), mostra il borgo, con le zattere, il porto fluviale, il campanile della chiesa di San Nicolò - venerato dagli zattieri quale patrono - e le vecchie concerie di cui dissi QUI.
Quello sotto mostra il Piave e i suoi affluenti principali, sui quali gli zattieri si muovevano, come l'acqua del fiume: erano sempre in moto, scendevano il fiume a bordo delle zattere e risalivano a piedi per sentieri che oggi hanno un importante valore storico (e anche turistico, per chi ama il trekking).
La passeggiata è proseguita attraverso il borgo - che con Riva San Nicolò e Uniera dei Zater, ricorda nella toponomastica l'antica professione - e da lì, attraverso porta Rugo, nel centro storico.
E intanto, la turchina Piave continua a mormorare verso la pianura veneta e l'Adriatico.
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