giovedì 1 luglio 2021

Sulla musica...

Condivido con voi un articolo che ho trovato cercando una condizione che sto vivendo, che a tratti mi spaventava e che ho voluto comprendere, prima da solo e poi con un opportuno quanto necessario aiuto. 

La condizione si è manifestata con una certa insensibilità alla musica: non provo piacere nell'ascoltare o nel suonare, da solo o in compagnia, in casa o in luoghi pubblici (che onestamente frequento poco, con la scusa del Covid e con il vero motivo che detesto e rifuggo grandi assembramenti, cerimonie laiche e religiose et similia).

Ora a turbarmi è la mancanza di rispetto che continuo a subire per il mio attuale distacco dall'arte dei suoni, dopo i miei interessi giovanili - interessi che cercai di coltivare, a suo tempo, non senza ostacoli ed opposizioni e che sono culminati nella pubblicazione di un paio di testi: note di libretto per un CD e un fascicolo divulgativo, del quale vedete sopra la copertina (con un'immagine di Carla De Poli) che (se vi può interessare) trovate presso l'editore QUI, e che è citato pure da Google Books! Non nascondo un po' di soddisfazione per questa cosa inaspettata che ho scoperto di recente.

Purtroppo per me ricevo ancora inviti a tornare a dedicarmi alla musica e a lasciar perdere le Scienze (mio unico interesse attuale). L'unica cosa che lascio volentieri perdere sono queste persone poverelle e impiccione, che seminano malagrazia nella mia esistenza.

Disegno schematico dell'encefalo, di Marco Tatonetti Murgia


L'articolo che richiamavo in apertura del post è il seguente (il link è in fondo):


MARTINEZ-MOLINA, N. et al. (2016). Neural correlates of specific musical anhedonia. 

Proceedings of the National Academy of Sciences, 46, E7337-E7345.


Questo studio fornisce prove dirette a sostegno del modello di interazione ricompensa-corteccia uditiva come sottostante piacere musicale: le persone che non provano quel piacere hanno selettivamente ridotto le risposte in quel sistema. 

Le persone particolarmente sensibili alla ricompensa musicale, al contrario, sembrano mostrare un'interazione migliorata. 

L'articolo offre approfondimenti sulle basi neurobiologiche del piacere indotto dalla musica che potrebbero anche fornire la base per pensare in modo più ampio ad altri tipi di ricompense estetiche. 

I risultati forniscono anche un passo importante verso la comprensione di come la musica possa aver acquisito un valore di ricompensa attraverso l'Evoluzione.

Riferimento: https://www.pnas.org/content/113/46/E7337

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