domenica 24 marzo 2024

Riflessione da leggere, "Lamentazione" da ascoltare

La breve riflessione domenicale che presento in questo post riguarda i libri presenti nelle nostre case. Un tempo, essi erano quasi esclusivamente riconducibili al sussidiario della scuola elementare (per chi arrivava alle classi terminali), al catechismo di Pio X e ad altre pubblicazioni religiose: le Massime eterne, la Filotea, le vite dei santi e le allegrezze o i dolori della Madonna.

Poi sono arrivati i libri di scuola delle medie e delle superiori; le pubblicazioni a costi contenuti vendute nelle edicole, con raccolte di poesia o di letteratura, di minerali, di musica o di enciclopedie pratiche: ricordo ancora l'Italia (della De Agostini) o Arredare Country - che incuriosì la mia adorata genitrice - o Esplorando il corpo umano, di cui conservo ancora la prima edizione (con il modello anatomico ma senza le videocassette: non avevo il videoregistratore all'epoca). 

A proposito di enciclopedie, poi fu la volta dei venditori porta a porta, delle serate in casa di questo o quell'amico col rappresentante che ti rifilava l'ennesimo rifacimento aggiornato dell'enciclopedia che avevi vinto due anni prima alla lotteria rionale. 

E vennero i tempi dei libri a mille lire, che acquistavo da adolescente e che personalmente mi hanno permesso di leggere molti classici della letteratura, da Seneca a Shakespeare

E poi fu internet - che per molti rese futile la carta stampata: gli alberi ringraziano. 

E poi la televisione, con film, documentari, programmi di approfondimento e quant'altro. Meglio una parete occupata da uno schermo gigante che da una libreria, se non altro quando bisogna spolverare. 

Infine youtube, instagram, tiktok... massime autorità culturali del momento.

Personalmente io amo i libri e amo soprattutto i miei libri: quelli che acquisto, leggo, rileggo e colloco su qualche ripiano. Quelli dai quali faccio fatica a separarmi, anche quando mi alzo al mattino per andare al lavoro. Quelli che regalo. Quelli che scrivo e poi restano là, come bozze perenni. Quelli che pubblico e che poi non presento mai: forse per pigrizia, sicuramente per odio verso le masse e per la fobia degli assembramenti in generale. 

Non sarò mai grato abbastanza al dottor Leo Sternbach, il padre delle benzodiazepine, quella classe di miracolose sostanze che aiuta l'Occidente a sopportare se stesso. Sicuramente aiuta me nel rendere meno spiacevoli certe situazioni sociali che altrimenti diverrebbero invivibili tragedie... 

Va bene. Niente lamentazione. Anzi! Si... eccovi, per concludere, la sinfonia "Lamentazione", composta da Haydn utilizzando la melodia gregoriana delle "Lamentazioni" per la Settimana Santa che potete riconoscere affidata all'oboe (e ai violini) sia nel primo sia soprattutto nel secondo movimento. Dopo averla ascoltata, buon proseguimento di navigazione.


Sinfonia in Re minore - Lamentazione, F. J. Haydn

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