Mentre preparo la lezione sul Gran Rift africano, mi godo queste riprese dal film "La mia Africa" (1985), ispirato al libro autobiografico di Karen Blixen.
Quello è uno dei luoghi che amerei visitare prima o poi: i vulcani, i grandi laghi, i depositi di carbonati di sodio e di potassio, le alghe che prosperano nelle acque alcaline del lago Natron o del lago Manyara, i fenicotteri rosa...
Peccato non poter vivere abbastanza per vedere nascere un nuovo oceano, cosa che accadrà fra qualche milione di anni.
Mi basterebbe poter ammirare quei luoghi dal vivo, un giorno (a misura d'uomo), e appagare un desiderio instillato quand'ero giovane dalla lettura del libro di geografia delle medie, dove Giulio Mezzetti (l'autore) raccontava il suo viaggio in quell'angolo di mondo, con il figlio preadolescente e altri amici: una lettura che ogni tanto rifaccio, alimentando un piccolo/grande "sogno africano" - che spero di realizzare, soldi, salute e famiglia permettendo.
Per concludere il post, intanto, ascoltiamo, dall'opera "Sogno africano" del maestro Ivano Battiston, il brano Makurdi, eseguito al clarinetto da Mirta Tormen e al djembe da Diop Papa Madiop.
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