lunedì 22 novembre 2021

Cecilia e l'harmonia mundi


Il video presenta il coro di apertura della Cantata in onore di Santa Cecilia, musicata da Haendel su testo di John Dryden.

From harmony, from heav'nly harmony,
This universal frame began,
From harmony to harmony,
Through all the compass of the notes it ran,
The diapason closing full in man.

L'esecuzione proposta è del Polish Radio Choir accompagnato dal Dunedin Consort, diretti da John Butt. Il video mostra poi una serie di raffigurazioni pittoriche di Santa Cecilia, intenta a suonare l'organo portativo, con gli angeli che reggono la partitura o che intervengono nel concerto cantando oppure suonando altri strumenti.

Il tema è quello dell'harmonia mundi, d'ispirazione pitagorica ma riletto in chiave cristiana: dalla Creazione al Giudizio finale, la musica - attraverso la sua patrona Cecilia - è celebrata come forza universale che sorregge l'Universo. 

Se volete ascoltare l'intera cantata di Haendel diretta da Butt, potete trovare l'esecuzione integrale QUI. Il testo lo trovate invece QUI


Dryden (1631-1700) è stato un poeta, traduttore e critico letterario inglese. Di famiglia alto-borghese, ebbe l'opportunità di formarsi presso la severa scuola di Westminster e poi presso il Trinity College a Cambridge (qualche anno dopo vi sarebbe passato anche Newton).

Con l'ascesa al trono di Carlo II, divenne poeta di corte, ricevette il titolo di Poeta laureato e scrisse una serie di opere atte ad esaltare la monarchia e la religione anglicana. 

Scrisse anche un'ode dedicata a John Oldham, un poeta satirico morto in giovane età a causa del vaiolo - per il quale ancora non esisteva la vaccinazione, sperimentata dapprima dal veneziano Jacopo Pilarino (1659-1718) e poi riscoperta da Jenner alla fine del XVIII secolo.

Salito al trono Giacomo II, di fede cattolica, Dryden si convertì e celebrò la sua conversione a Roma in un poema, The hind and the panther (1687). 

La Gloriosa Rivoluzione del 1688 depose il re, lo mandò in esilio e privò il poeta di titoli e di rendite. 

In seguito, Dryden si guadagnò da vivere traducendo autori latini, rivedendo gli autori medievali (Boccaccio e Chaucher su tutti) e componendo odi, tra cui la celebre Alexander's Feast - anche questa musicata in seguito da Haendel. Eccone l'ouverture, diretta da Harnoncourt.

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