martedì 16 novembre 2021

Come il "Triple 10" di Kikuo Ibe è diventato G...

All'inizio degli anni '80, Kikuo Ibe era il principale designer di orologi di Casio. Eccone la storia.

Nel 1981, Kikuo Ibe ha formato un team di progetto di soli tre membri che mirava a realizzare un orologio indistruttibile, dopo aver visto un orologio da taschino, regalo del padre, finire in pezzi a causa di una caduta.

I loro sforzi avevano lo scopo di materializzare il concetto Triple 10: resistente a una caduta di 10 metri e alla pressione di 10 atmosfere, con una durata della batteria di 10 anni.  

Sono stati testati vari materiali. La forza dei primi prototipi è stata sottoposta ai requisiti più severi. Tuttavia, Ibe non era completamente soddisfatto. Nemmeno i metalli più duri potrebbero proteggere completamente la vita interna digitale da urti e altre influenze esterne. Dopo mesi di duro lavoro, in cui la squadra veniva spinta al limite fisico e mentale, l'obiettivo sembrava ancora lontano.

A questo punto, Ibe osservò i bambini che giocavano in un parco e realizzò che: "L'interno di una palla di gomma rimbalzante rimane completamente insensibile all'impatto". Questa osservazione ha portato il team a sviluppare un orologio con una struttura cava, in cui il modulo era praticamente sospeso all'interno.

La lunga e difficile fase sperimentale è durata quasi due anni. Tuttavia, dopo un continuo sviluppo di strutture e parti diverse in più di 200 prototipi, nel 1983 è arrivato sul mercato il primo G-Shock antiurto. 

Idee rivoluzionarie come la costruzione della struttura "cava", una protezione completa e un'imbottitura per parti importanti sono stati i pilastri fondamentali della forza del G-Shock e hanno permesso la costruzione di una struttura resistente agli urti che ha completamente cambiato la concezione degli orologi convenzionali e che è ancora oggi alla base di tutti i G-Shock.

 

Il prosieguo della storia l'ho raccontato QUI mentre ho raccontato la fortuna cinematografica di questi piccoli capolavori della tecnica QUI

QUI ho approfondito qualche notizia sulla gomma poliuretanica di cui è fatto il cinturino (anche se quello dell'ultimo modello che ho acquistato, come potete osservare dalla foto sopra, è in un elegante metallo brunito); e ho parlato più volte di come qualcuno di essi mi accompagna quotidianamente, tra casa, lavoro e tempo libero, QUI e QUI.

L'altra sera, guardando un documentario sulla geologia della Calabria, non ho potuto non notare i mitici G al polso di qualche ricercatore. Quello nella foto è un G-7900-2D.

Nel mondo militare poi sono di casa - i G-Shock, intendo, non io - che da stellette, mimetiche e anfibi non sono mai stato attratto, tanto oggi quanto in gioventù. Anzi, ho guardato di starmene ben distante.

Il mio G preferito, tuttavia, è anche quello dato in dotazione ai Navy Seal americani, come ho scritto QUI - e devo dire che sul camo woodland veste bene. 

Francamente, continuo a preferire per me l'abbigliamento tecnico da montagna, il grigioverde lo lascio volentieri ad altri; il raro DW6600 invece lo tengo stretto - vorrei dire "ammanettato" - al polso.


Per la loro robustezza, alcuni G-Shock sono stati indicati anche per le missioni spaziali dalla NASA, come il DW5600, interamente digitale e noto come "quadratino" (per la forma della cassa) o "speed" (perché indossato dall'attore Keanu Reeves nell'omonimo film del 1994). Eccolo.


Modelli attuali includono l'alimentazione solare, l'elettroluminescenza o un led, un sacco di funzioni per l'out-door (che condividono con i Pro-Trek), il radio-controllo, la combinazione analogico-digitale (alcuni con le lancette fosforescenti di cui dissi QUI), vari colori (anche se per me il Casio resta l'orologio nero per eccellenza), tanti materiali.


Raccolgono un sacco di appassionati, che si organizzano in gruppi sui social network: io stesso sono iscritto ad alcuni e la cosa mi ha fornito l'occasione per scambiare idee con persone assai simpatiche e - più o meno - della mia età. D'altronde, la popolarità di questi orologi è cresciuta con la mia generazione, dalla fine degli anni '80, attraverso gli anni '90, fino ad oggi.


PS: le foto del post non sono tutte mie. 
Ringrazio gli amici per le condivisioni.

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