Sempre con riferimento alla lezione di cui al post precedente, ricordo che tra le preparazioni a disposizione del farmacista da campo c'era la tintura di iodio, un disinfettante per uso esterno inventato nel 1908 dal chirurgo Antonio Grossich (1849-1926).
Nato Draguccio d’Istria, si laureò in medicina e chirurgia a Vienna, nel 1875.
Per alcuni anni, Grossich esercitò la professione di medico condotto a Castua; ottenne poi la cattedra di chirurgia all’Università di Innsbruck a cui seguì, nel 1886, la nomina di Primario Chirurgo all’ospedale civile di Fiume.
Grossich iniziò i suoi esperimenti applicando iodio in soluzione acquosa su lesioni accidentali, come egli stesso ricorda nel "Meine Präparationsmethode des Operationsfeldes mittels Jodtinktur" (Berlino 1911), per poi estenderne l’applicazione alle piccole operazioni chirurgiche, fino a renderla obbligatoria come antisettico cutaneo in tutti gli interventi chirurgici eseguiti nel suo reparto, nel 1907.
Sebbene la mortalità causata da infezioni post operatorie fosse calata drasticamente nel suo reparto, la diffusione di questo nuovo metodo tardò ad arrivare. Solo nel 1908, venne riconosciuta la sua efficacia attraverso un suo articolo pubblicato nel "Zentralblatt für Chirurgie". Salì così alla ribalta delle cronache e agli onori internazionali grazie al suo presidio per una sterilizzazione rapida.
L'anno seguente, nel 1909, il Grossich presentò la sua invenzione al Congresso medico internazionale di Budapest, in italiano, per legare il merito della scoperta a quella che considerava la sua vera patria: l’Italia.
Il primo uso, suo larga scala, della tintura di iodio avvenne nella Guerra Italo-Turca (1911-1912) e nella Campagna di Libia (1913-1921), in cui ci fu un netto calo nel numero di morti per infezioni inferte da ferite di guerra. Per il merito dell’invenzione e per il successo della sua applicazione, fu nominato membro dell’Ordine della Corona d’Italia nel 1913. Egli commentò la nomina con queste parole:
«Ho avuto un’idea nuova, un’idea utile all’umanità […]. La soddisfazione di essere la massima riconoscenza a cui l’uomo possa agognare, ma purtroppo si nasce anche con delle qualità negative, tra le quali signoreggia spesso la vanità…».
Possiamo considerare l'Ordine della Corona d'Italia come l'equivalente monarchico dell'attuale Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
La tintura di iodio verrà usata ancora durante la Grande Guerra, accanto all'acido borico, al liquido di Dakin (ipoclorito di sodio diluito), all'acqua ossigenata, alle soluzioni di fenolo, etc. Ulteriori notizie possiamo leggerle QUI.
(Cfr. inoltre la voce "Antonio Grossich" su wikipedia.it)
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