sabato 25 dicembre 2021

Un Canto di Natale


Per il giorno di Natale, ecco la celebre pagina di Dickens in versione cartoon (1982).

Niente melodie, niente cori, niente auguri, ma un film d'animazione per pensare...

Ah, evitate di inviarmi messaggi di auguri, ai quali mi prendo la libertà di non rispondere: trovo il refrain "a te e famiglia" così vuoto ed inutile - e questo ormai da tanto tempo.


Ben inteso: benché sia sereno e tranquillo e le buriane peggiori siano ormai passate, non ho bisogno di ostentare finta felicità, non ho bisogno di vestirmi a festa, non ho bisogno di scambiare regali, non ho bisogno di serpi che strisciano per casa, non ho bisogno di ridicole veneri attempate che credono ancora di essere desiderabili (quando già faticano ad essere compatibili) e nemmeno di veneri meno attempate ma pur sempre fonti di seccature. 

Continuo a non credere nel matrimonio e in tante altre cose che farebbero contenti preti e collettivisti di varia natura - ma non me. E quanto sono felice (e profondamente grato) di non avere questo bisogno e altri; preferisco solitudine, silenzio e pace per leggere, studiare e preparare le prossime conferenze e altre cose con cui riempirò la prima parte dell'anno venturo. 


Caro Gesù, è il tuo 2021esimo compleanno e il mondo non è poi tanto cambiato: ci sono sempre gli Erode che uccidono gli innocenti e i magi che inseguono le stelle; ci sono sempre più pecore che pastori, e ancor più pecoroni e tanti lupi; ci sono i perseguitati che fuggono e quelli che trovano le porte chiuse e che si sentono dire che "non c'è posto" - un po' come è capitato anche ai tuoi genitori, stando al racconto dell'evangelista Luca. Il guaio peggiore è che non c'è posto per te nel lev degli uomini. Come già scrisse Silesio, mille volte potresti nascere nella grotta di Betlemme ma invano, se non nascessi almeno una volta nel mio... lev.



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