domenica 29 maggio 2022

Dove sono i grandi maestri ???


In questo video possiamo ascoltare il terzo movimento della dodicesima sinfonia per archi, in Sol minore, scritta duecento anni fa da Felix Mendelssohn (1809-1847) appena adolescente, affascinato dalle polifonie bachiane (ma anche haendeliane, come emerge da un attento ascolto di questa pagina) che studiava sotto la guida di Carl Zelter (1758-1832), suo maestro.

Quello che rimpiango è proprio questo: di non aver mai avuto un vero Maestro - non tanto di musica, che pur mi interessava da giovane e ora non più (come ho ribadito anche in tempi non troppo recenti in faccia a una di quelle vecchie sceme, ancora circolanti purtroppo, che da ragazzo non perdevano occasione per vomitare addosso a me tutta la loro bile per i miei interessi artistici), quanto piuttosto una persona che mi ispirasse per la vita

Ho incontrato invece tante persone che mi hanno demolito, irriso, infangato, a cominciare da chi mi ha messo al mondo, con immediate pertinenze; e proseguendo con certi "insegnanti" (non tutti, sia ben chiaro) che mi hanno davvero "in-signato" l'anima, sfregiandola; e certi altri "educatori" che avrebbero preferito ex-ducere le mie interiora piuttosto che promuovermi come persona, facendo emergere quanto di buono poteva esserci - come qualcosa di buono è seminato in ciascun uomo, ma pochi hanno la fortuna di vederlo germogliare, maturare e di goderne i frutti.

Nel contesto sociale dove mio malgrado sono nato e ho avuto la disgrazia di rimanere a vivere (fatta salva un'ampia e tutto sommato felice parentesi per gli studi universitari), talenti, interessi, creatività ed amore per la vita vanno subito estirpati, fin dalla più tenera età: altrimenti non si diventa adulti frustrati da governare facilmente, da ricattare per un tozzo di pane, da costringere al matrimonio in chiesa e alla procreazione secondo i dettami della morale sociale vigente; non si diventa bravi ed obbedienti soldatini da imprigionare in un'uniforme e mandare al macello per i sacri doveri; o solerti volontari che sopperiscono alle istituzioni nel provvedere a certi servizi che un tempo competevano a figure assunte e stipendiate - oggi non più.

Non c'è spazio, in questo piccolo mondo antico, per i grandi maestri e i loro allievi eccellenti. Resta lo spazio per la solitudine, unica consolazione dell'anima; resta (sempre meno) spazio per la natura, unica sincera amica; resta spazio per quel silenzio che pian piano rende sordi alle lusinghe del mondo e indifferenti alle velenose critiche gratuite e alle malelingue pronunciate da labbra ancora gocciolanti di sperma, da bocche di persone inginocchiate per ricevere facili assoluzioni e subito pronte a ricominciare con calunnie, spergiuri e pom...


Ma la santa morale, con la complicità del diritto, ha chiuso da tempo quelle case in cui queste degne persone potevano trovare il luogo ideale per vivere, prosperare e pontificare per gli altri. A pagamento, certo; magari corrispondendo pure le tasse, come accade altrove. E allora via, meglio le piazze e i comizi, dove si pontifica gratis; o gli amboni, i pulpiti, le cattedre e tra poco anche gli altari. Tanto, qualcuno ha detto da tempo che Dio è morto

Secondo me si è solo nascosto per la vergogna di aver creato un siffatto essere, a sua immagine e somiglianza, ma capace di tanta cattiveria. E intanto, tra le navate, in questi giorni, salirà in canto l'invocazione: manda il tuo Spirito a rinnovare la Terra

A questo punto, se ne avesse il coraggio, potrebbe venire anche Lui in persona a risistemare un po' di cose che non vanno. Non soltanto la guerra in Ucraina che si alterna, nei palinsesti, ai talk show e ai cartoni animati; anche le altre guerre di cui non si dice; soprattutto quelle che si combattono quotidianamente in casa, nei rioni, nei luoghi di lavoro e chissà ancora dove - incessabili conflitti che rendono per molti l'esistenza un peso e la sua fine una catarsi. 

Non c'è spazio, in questo piccolo mondo antico, per i grandi maestri e i loro allievi eccellenti. L'ho detto sopra: e tra i maestri, non c'è spazio nemmeno per il Maestro, che di allievi eccellenti oggi non ne ha più. Magari ne resta qualcuno, ma tutti rimandati agli esami di riparazione con il debito formativo. E qualcuno ancora sa già che sarà misericordiosamente bocciato e dovrà giustamente ripetere. 

Forse anche per questo, quella figura di cui avrei avuto bisogno un tempo non l'ho mai incontrata: quindi, non mi resta che guardarmi intorno ed esprimere sincera gratitudine per quel po' di bene che alla fine ho ricevuto da tanti compagni di sventura che hanno condiviso una sorte non tanto dissimile dalla mia. Demoliti, irrisi, infangati. E soli, nella natura e nel silenzio.

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