mercoledì 18 maggio 2022

Quando microbiologia e pittura si incontrano...

Poco prima del 1910, il dottor Pierre Boucard fonda il suo laboratorio a Parigi per produrre e commerciare un farmaco a base di fermenti lattici: il "Lactéol du Dr. Boucard", che farà la sua fortuna. 


In un articolo di Cecile Raynal e Thierry Lefebvre, la carriera del medico, fondata sulla lotta alla diarrea (sic!), è stata rappresentata in un modo assai intrigante. 

Gli autori tratteggiano la biografia e sottolineano il rapporto del medico con le arti (pittura e fotografia); raccontano poi la storia del suo laboratorio fino agli anni 2000, riferendosi ai farmacisti che gli sono succeduti, nonché ai vari edifici dove sono state elaborate le varianti del Lactéol.

Il ritratto del dottor Pierre Boucard eseguito da Tamara de Lempicka mostra il microbiologo francese che nel 1907 isolò il Lactobacillus acidophilus dalle feci umane e sviluppò il Lacteol, un farmaco antidiarroico ancora ampiamente utilizzato in Francia e altrove. 

La sua azienda alla periferia di Parigi, era molto redditizia e la ricchezza accumulata di Boucard gli ha permesso di assecondare il suo amore per l'arte e condurre una vita di svago. Era amico del fotografo Jacques Henri Lartigue, che lo fotografava di tanto in tanto, sorseggiando un cocktail o guidando la sua Rolls Royce. Alla fine degli anni Venti, Boucard divenne il mecenate di Tamara de Lempicka, commissionando ritratti della sua famiglia.

La pittrice, nata da una famiglia aristocratica polacco-russa (dove e quando non si sa bene), Lempicka fuggì dalla Russia con il marito filozarista dopo la rivoluzione del 1917, quando il loro stile di vita lussuoso attirò l'attenzione della polizia segreta. La coppia arrivò a Parigi nel 1918 e Tamara prese lezioni di pittura, nel momento in cui suo marito non riuscì a trovare lavoro. 

Nel 1925 si era affermata come rinomata pittrice art déco. Il patrocinio di Boucard le permise di acquisire un sontuoso studio nel quale lavorare. 

Il ritratto di Boucard di Tamara de Lempicka è sottilmente ambiguo. Appare elegante e sofisticato, un uomo di mondo cosmopolita e uno scienziato famoso, che posa in un mezzo giro dinamico con attrezzature professionali a portata di mano: provette da batteriologia e microscopio. 

La doppia personalità di Boucard è ben suggerita dal suo abbigliamento, reso con linee ampie e affilate come rasoi: a prima vista potrebbe indossare un umile camice da laboratorio, ma in realtà è un trench bianco sgargiante più adatto per un appuntamento sugli Champs Elysées che per la ricerca medica. Luci teatrali e uno sfondo drammatico di piani architettonici astratti presi in prestito dal cubismo completano l'opera.

Riferimenti

Rev Hist Pharm (Parigi) .2016 marzo;64(389):7-28.

PMID: 27281930

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