giovedì 20 ottobre 2022

Felicità (II)

Beh, si. Qualche giorno fa è stato il mio compleanno. A voi non importerà un granché, e ormai è andato. Qualcuno si è ricordato di farmi gli auguri, qualcun altro no, ma non me ne cruccio poi tanto.


Un giorno come un altro, che segna per me un altro giro completo intorno al sole - che quest'anno riscalda la stagione con un tepore insolito e continua a far sbocciare le rose. Già: la natura sa rallegrare le mie giornate, come sempre. 

Si, anche le cimici che cercano di entrare in casa fanno parte della natura, ma capita ogni tanto che i ragni le catturino e io osservo la cosa, con fanciullesca curiosità e maniacale voglia di documentare tutto, per poi perdere le foto in qualche memoria.

Nessuno mi crede quando racconto che non ho mangiato dolci, quel giorno, ma ho pranzato con un toast e ho avuto occasione di scambiare un paio di brindisi, uno al termine della mattinata lavorativa e uno al termine del rientro pomeridiano con qualche collega. E alla sera, mi sono limitato a un po' di verdura cotta e nulla più.

Ho ricevuto qualche regalo inaspettato - e perciò ancora più gradito. Tra questi, la maglia dell'Inter (nella foto sopra), regalata da un gruppo di giovani tifosi juventini (che non hanno mancato di ricordarmi del loro essere tifosi della vecchia signora di Torino, come potete vedere dal retro del pacco - regalo, assai naif...).

A proposito di tifosi juventini: proprio il giorno del mio compleanno ho tenuto la mia lezione introduttiva agli equilibri chimici, facendomi aiutare dal signore che vedete nella foto sotto.

La risposta al quesito posto nella slide fu data da Henri Le Chatelier (1850-1936), che nel 1884 enunciò il seguente principio: un sistema all'equilibrio, perturbato da una causa esterna, si oppone ad essa minimizzandone gli effetti.

La lezione è continuata facendo esercizio per applicare qualitativamente il principio, impratichirsi a ragionare ed esplorare le varie possibilità offerte dalla variazione di temperatura, di pressione e del numero di moli. 

La conclusione della lezione, con un obbligatorio accenno alla sintesi dell'ammoniaca, come supremo esempio del modo di governare una reazione chimica attraverso l'applicazione del principio, era più che ovvia. Dovuta, vorrei dire.  

Tra qualche giorno mi regalerò la soddisfazione di verificare che cosa sia rimasto di quella lezione, sperando di non trovare un'altra incitazione alla vetusta matrona taurinense scritta inopportunamente da qualche parte.

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